Violenza sessuale e maltrattamenti aggravati: la moglie aveva denunciato il marito e poi aveva ritirato la querela, ma il processo, per fatti commessi nel 2018, è andato avanti perché con i gravi reati denunciati si procede d’ufficio. Lui oggi è stato assolto perché il fatto non sussiste. Il marito era finito sotto processo davanti al Tribunale collegiale di Ragusa per maltrattamenti in famiglia, aggravati dal fatto di averli commessi davanti ai figli e di avere violentato sessualmente la moglie. Oggi la testimonianza della moglie, che non si è costituita parte civile, ha chiuso anzitempo il processo con la rinuncia del legale dell’uomo, l’avvocato Biagio Giudice, a sentire i testi della difesa e l’imputato. La donna ha spiegato al Tribunale di essere pronta ad assumersi la responsabilità di quello che ha fatto, per salvare il suo uomo e la sua famiglia dall’alcol. Quando la donna presentò la denuncia querela, venne allontanata assieme ai figli dall’uomo. Lui a quel punto avrebbe ritenuto che perdendo la famiglia avrebbe perso tutto; iniziò subito un percorso di disintossicazione, lavorando sodo, riconquistando i figli un passo alla volta. Lei, almeno secondo quanto ha testimoniato oggi, è felice, con la famiglia riunita e un riscatto sociale e economico. Sono una coppia di origine albanese. Lui ha una florida impresa edile al nord; insieme sono riusciti a comprarsi una casa e una macchina e l’alcol non fa più parte della loro vita.
Il pm ha chiesto l’assoluzione dalla violenza sessuale e la derubricazione del reato di maltrattamenti, in percosse e minacce e quindi improcedibile per mancanza di querela. L’avvocato dell’uomo ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste, da tutte le imputazioni. Dopo la Camera di Consiglio il Tribunale collegiale ha pronunciato assolto l’uomo perché il fatto non sussiste, definendo in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni.
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