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Depistaggio Borsellino: “Giudici in camera di consiglio”

La sentenza è attesa dopo le 18

Il Tribunale di Caltanissetta presieduto dal giudice Francesco D’Arrigo, si è ritirato in camera di consiglio per emettere la sentenza nell’ambito del processo sul cosiddetto depistaggio delle indagini successive alla strage di via D’Amelio. La sentenza è attesa dopo le 18.

L’udienza di questa mattina è stata dedicata alle controrepliche degli avvocati Giuseppe Panepinto e Giuseppe Seminara, legali degli imputati. Alla sbarra tre poliziotti in pensione: il funzionario Mario Bo e gli ispettori Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, che nel ’92, dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio, fecero parte del pool investigativo “Falcone e Borsellino”.

Sono accusati di calunnia aggravata dall’aver favorito Cosa nostra. Secondo l’accusa, i tre poliziotti con minacce e pressioni psicologiche, avrebbero indottrinato l’ex pentito Vincenzo Scarantino per dichiarare il falso e accusare persone estranee alla strage in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta.

Il procuratore Salvatore De Luca e il pm Stefano Luciani, nel corso della loro requisitoria, hanno chiesto 11 anni e 10 mesi per Mario Bo e 9 anni e mezzo ciascuno per Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. In aula – tra gli imputati – sono presenti solo Mattei e Ribaudo. In aula, per la procura, è presente il Pm Maurizio Bonaccorso. Presenti anche i legali di parte civile.


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