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Detenuto siciliano ucciso a Viterbo, sospettato bulgaro

L’uomo sarebbe stato ucciso dal ventiduenne bulgaro T. K., con il quale avrebbe avuto una lite

Omicidio nel carcere Mammagialla di Viterbo: nella notte un detenuto di origine siciliana è stato strangolato da un altro detenuto, si sospetta il compagno di cella. “Si tratta di una tragedia. L’autore del fatto – spiega raggiunto al telefono dall’AGI Stefano Anastasìa, il garante dei detenuti del Lazio – non ha una valutazione clinica che potesse in qualche modo far presagire quanto accaduto, anzi, aveva un rapporto molto buono con la vittima che invece è un uomo di 49 anni”. “In carcere – prosegue Anastasìa – ci sono gravissime condizioni di sofferenza umana, che purtroppo a volte portano anche a fatti terribili come questo. Bisognerebbe capire se e come sia possibile costruire percorsi diversi. Si tratta di una tragedia” conclude.

La vittima è Alessandro Salvaggio, 49 anni, di Barrafranca (in provincia di Enna). L’uomo sarebbe stato ucciso dal ventiduenne bulgaro T. K., con il quale avrebbe avuto una lite. A confermare la morte di Salvaggio è stato il suo legale, avvocato Giacomo Luca Pillitteri, che da questo momento rappresenta la famiglia della vittima. Salvaggio, che era stato coinvolto in diverse operazioni contro il traffico e lo spaccio di stupefacenti, stava scontando due anni di carcere per evasione. L’autopsia è stata fissata per venerdì. Salvaggio era sposato ed aveva due figli.


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