Un intervento in emergenza della Protezione civile regionale permetterà di completare la riparazione delle condotte e garantire la distribuzione dell’acqua dell’invaso Rosamarina a tutto il territorio circostante. È la soluzione individuata al termine della riunione tecnico-operativa sul tema dell’emergenza causata dalla mancata erogazione dell’acqua della diga Rosamarina, nel Palermitano, convocata a Palazzo Orlèans e presieduta dall’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, Toto Cordaro, in rappresentanza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
All’incontro erano presenti il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, il segretario dell’Autorità di Bacino, Leonardo Santoro, i rappresentanti del Consorzio di bonifica ed i rappresentanti dell’assessorato dell’Energia, i sindaci di Campofelice di Roccella Michela Taravella, Cerda Salvatore Geraci, Sciara Roberto Baragona, Lascari Francesco Schittino, Collesano Giovanni Battista Meli, in rappresentanza dei Comuni interessati, tra i quali anche Termini Imerese e Scillato.
Nel corso dell’incontro sono state analizzate le criticità legate all’attuale sistema di erogazione idrica per uso irriguo e alla grave situazione di emergenza che si è determinata. Numerose aziende agricole e altri operatori economici del territorio, unitamente ai sindaci, hanno paventato seri e ingenti danni alle colture e all’intero ciclo produttivo, a causa della mancata irrigazione, e hanno chiesto un intervento tempestivo al governo regionale. La vetustà della condotta principale ha reso necessari alcuni importanti interventi di manutenzione straordinaria, che si stanno rivelando di particolare complessità, determinando un significativo ritardo rispetto al cronoprogramma predisposto dal Consorzio di bonifica 2 Palermo.
“A breve termine l’intervento della Protezione civile regionale permetterà di supportare, con risorse e mezzi adeguati, le attività di riparazione in corso di esecuzione da parte del Consorzio di bonifica – afferma l’assessore Cordaro – al fine di agire su più fronti e far arrivare nell’immediato l’acqua al territorio. Inoltre, per poter contare su una migliore e più affidabile programmazione, tenendo conto delle reali esigenze degli operatori del comparto agricolo e dei tanti settori economici, già dal mese settembre ci adopereremo per elaborare delle soluzioni efficaci e concretamente realizzabili nel 2023, attraverso interventi strutturali che possano superare i problemi dovuti alla vetustà e all’inefficienza dell’adduttore principale”.
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