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Dispersione scolastica e infrastrutture inadeguate, Suriano (Unione Popolare): “Autonomia differenziata colpo di grazia per l’istruzione nel Sud”

"Serve l’equiparazione agli standard europei per i finanziamenti alla scuola e le retribuzioni del personale (con aumenti da far valere anche sul rinnovo del contratto in corso)"

La deputata di Unione Popolare Simona Suriano è intervenuta, alla vigilia dell’apertura del nuovo anno scolastico in Sicilia, per fare il punto sui problemi vecchi e nuovi che attanagliano l’istruzione nell’Isola lanciando l’allarme sull’autonomia differenziata, fortemente spinta dal centrodestra e avallata anche da PD e M5S, che potrebbe decurtare risorse essenziali.

“Come diceva Bufalino per battere la mafia serve un esercito di maestri – spiega la deputata – ma i governi nazionali che si sono succeduti non hanno mai investito realmente affinché l’istruzione sia un argine all’illegalità. A Catania, ad esempio, abbiamo tassi di dispersione scolastica molto elevati e in tutta l’isola vi sono strutture inadeguate, tempo pieno ridotto al lumicino e nonostante l’encomiabile lavoro di docenti e dirigenti scolastici non si viene fuori da queste secche”.
“Serve l’equiparazione agli standard europei per i finanziamenti alla scuola e le retribuzioni del personale (con aumenti da far valere anche sul rinnovo del contratto in corso). La maggiore dotazione finanziaria a favore dell’istruzione dovrà provenire dalla riduzione delle spese militari, con interventi da attuarsi fin da subito. Meno soldi – prosegue Suriano – per la guerra e più soldi per la scuola. In questo senso Unione Popolare ribadisce anche un netto no all’autonomia regionale differenziata, che aumenta disparità e sperequazioni. Vogliamo una scuola diffusa, non una scuola falcidiata dai dimensionamenti. Vogliamo libri gratis alle medie e alle superiori. Mezzi pubblici gratis fino a 18 anni. Cinema e teatro gratis fino a 18 anni”.

“Ogni anno migliaia di giovani insegnanti siciliani – conclude – lasciano l’isola per lavorare da precari al nord Italia e rimanendo in un limbo per anni e anni. Dobbiamo assumere, prevedere concorsi, far rimanere questi docenti giovani e vogliosi in Sicilia per spalancare le porte delle scuole e formare gli alunni combattendo sul campo la dispersione, le classi pollaio e i deficit della formazione”.


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