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Donazione di sangue, Forza Italia propone una legge la per tutela dei donatori

Gennuso "Riconoscere valore sociale della donazione"

La donazione di sangue è un indispensabile servizio alla comunità, che ogni anno salva la vita di migliaia di persone affette da patologie croniche o vittime di incidenti.

Anche per questo occorre garantire la salute dei donatori ed offrire forme non economiche di riconoscimento del valore della donazione.

Sono questi i principi che hanno ispirato Riccardo Gennuso, deputato regionale di Forza Italia che ha presentato un disegno di legge che introdurrebbe alcuni controlli sanitari gratuiti ed obbligatori per tutti i donatori e le donatrici, aggiuntivi a quelli già previsti dalla legge, e che permettere ai donatori cessati per raggiunto limite di età o per patologie di accedere ad una serie di esami con esenzione totale.

In particolare, la proposta del deputato forzista prevede che “sia ai donatori che alle donatrici, con cadenza annuale è effettuato un esame del TSH (Ormone tiroideo); ai soli donatori abituali di età superiore ai 45 anni, con cadenza annuale, è inoltre effettuato l’esame del PSA (Antigene Prostatico Specifico).”

Per i donatori e le donatrici che cessano la loro attività per motivi di salute, il Disegno di legge prevede l’accesso gratuito (se non già previsto per la patologia specifica) “per un periodo massimo di due anni, a tutte le prestazioni sanitarie connesse alla patologia che ha determinato la non idoneità.”

Infine, la proposta di Gennuso prevede che “ai donatori e alle donatrici che risultano non più idonei o idonee per raggiungimento del limite di età, è garantito per tutta la vita l’accesso, nel limite di una volta l’anno, con codice di esenzione T01 ad una routine di screening completa che dovrà essere richiesta dal competente medico di medicina di base.”

“I donatori e le donatrici di sangue – sottolinea il parlamentare di Forza Italia – sono cittadini che con vero spirito di servizio aiutano il sistema sanitario a svolgere la propria funzione essenziale che è quella della cura e della tutela della vita. Senza di loro, centinaia di persone sarebbero a rischio, ed è giusto che la Regione dia un riconoscimento non solo simbolico per il servizio reso alla comunità.”


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