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Donne uccise nell’Agrigentino, un massacro per delle avances respinte

Oggi l'autopsia sui due corpi

Ci sarebbero delle avances respinte dietro il massacro delle due donne di Naro, nell’Agrigentino. Il giovane indagato, secondo quanto ricostruito in queste ore dai carabinieri e dai pm che indagano, in occasione di una cena, poi trasformata in festino alcolico, avrebbe allungato le mani sulla 58enne Delia Zarniscu, venendo nettamente respinto dalla donna.

Il giovane e un amico connazionale 50enne sarebbero stati, quindi, allontanati dall’abitazione. A quel punto pare che il giovane, mentre l’amico tornava a casa, si sarebbe diretto verso l’abitazione di Maria Rus, di cui si era discusso durante la cena facendo riferimento al fatto che la donna era ormai sola e separata dal marito.

La 54enne sarebbe stata uccisa a botte, selvaggiamente picchiata, e poi bruciata, utilizzando la poltrona che c’era nel salone di ingresso. Da lì il giovane romeno sarebbe tornato in via Vinci, nella casa di Delia Zarniscu, dove avrebbe sfondato la porta di ingresso e l’avrebbe massacrata, non a coltellate come ipotizzato in un primo momento, ma utilizzando piccoli mobili, suppellettili e arredi per colpirla dappertutto.

Oggi l’autopsia sui due corpi


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