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Droga: appuntamenti in farmacia e consegne a domicilio per aggirare il lockdown: 20 misure cautelari nel Trapanese

Per aggirare i controlli previsti per le restrizioni da Covid, gli spacciatori si davano appuntamento nei pressi degli unici esercizi commerciali aperti, tra cui le farmacie

Lo spaccio a Castellammare del Golfo non si è fermato neppure in pieno lockdown, spingendo una donna a denunciare il marito, ossessionato dall’acquisto della cocaina. È iniziata così l’indagine conclusa stanotte con un blitz antidroga e venti misure cautelari eseguite dai carabinieri di Trapani, per reati in materia di sostanze stupefacenti: 8 sono finiti in carcere, tra cui il figlio di un noto mafioso di Castellammare del Golfo, attualmente detenuto per mafia; sette ai domiciliari e cinque all’obbligo di dimora nel comune del golfo. Tra loro anche i pusher indicati dalla moglie dell’uomo, che avevano messo in piedi perfino un servizio di delivery di cocaina e marijuana a domicilio, accertato tra marzo e giugno 2020.

L’inchiesta – coordinata dalla procura di Trapani (procuratore capo Gabriele Paci, sostituti Francesca Urbani ed Eleonora Sciorella) – ha accertato che la marijuana veniva acquistata a Partinico, mentre per la cocaina ci si rivolgeva alla piazza dello Zen a Palermo. Secondo le indagini, per aggirare i controlli previsti per le restrizioni da Covid, gli spacciatori si davano appuntamento nei pressi degli unici esercizi commerciali aperti, tra cui le farmacie, ma anche durante alcuni festini clandestini. Infine uno degli indagati è accusato anche di estorsione, per aver preteso il pagamento di 500 euro in cambio della mancata diffusione di un video dal contenuto sessuale.


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