Si è concluso con 13 condanne per un totale di 143 anni di carcere il processo scaturito dall’operazione antidroga “Broken” su un traffico di droga che dalla Calabria arrivava a Messina. La sentenza è del gup Tiziana Leanza che ha disposto condanne che vanno dai venti anni ai quattro anni di reclusione per il gruppo che ha scelto il giudizio con il rito abbreviato. Accolta la richiesta dell’accusa che con i pubblici ministeri Liliana Todaro e Antonella Fradà aveva chiesto 13 condanne. Al centro dell’operazione Broken, un gruppo che avrebbe monopolizzato l’approvvigionamento di cocaina a Messina, che poi veniva spacciata al dettaglio sia in città che a Tortorici.
A fornire la sostanza stupefacente, secondo l’accusa, un’esponente della famiglia Nirta, ai vertici della ‘ndrangheta calabrese. La condanna più alta , 20 anni in continuazione con un’altra sentenza è stata disposta per Giuseppe Mazzeo. Inoltre sono stati condannati Giuseppe Castorino a 18 anni e 4 mesi, Graziano Castorino 17 anni e 8 mesi, Maurizio Savoca 17 anni e 8 mesi, Rosario Abate 10 anni e 8 mesi, Carmelo Barile 11 anni e 2 mesi, Paolo Nirta 15 anni. Inoltre il gup ha disposto per Francesco Leandro 5 anni, Cettina Mazzeo 4 anni e 6 mesi, Maria Minutoli 9 anni e 2 mesi, Francesco Nesci 4 anni e 6 mesi, Gregorio Tassone 5 anni, Gregorio Lucio Vaianella 5 anni. Disposte anche alcune assoluzioni parziali.
Il blitz coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina era scattato a luglio 2022 con 16 arresti. Nel corso delle indagini i carabinieri hanno documentato diversi viaggi della droga, carichi di cocaina che, tramite corrieri, passavano lo Stretto per arrivare sulla piazza messinese per essere spacciata.
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