Sgomento per la morte dell’operaio forestale 67enne, Matteo Brandi. Sono numerosi i colleghi che ricordano l’uomo che era rimasto gravemente ferito negli incendi di Monreale del 24 e 25 luglio. Brandi si era provocato una lesione alla colonna vertebrale e la scorsa notte è morto nell’ospedale Buccheri. E’ la quarta vittima – dopo una coppia trovata carbonizzata a Cinisi e una 88enne a San Martino delle Scale – dei roghi che devastarono il capoluogo e diversi centri della provincia. “Ciao Matteo, carissimo amico mi dispiace. Le lacrime – scrive Federico – rigano il mio volto quando ripenso a te e inizio a ricordare. Mi assale la tristezza ma se ripenso al tuo sorriso e alle tue parole capisco che non posso essere triste, non devo piangere, tu non lo avresti voluto”.
“Un caro collega – scrive Giuseppe – ci lascia dopo essere stato un piccolo eroe forestale, il suo impegno e il nostro impegno tanti non lo comprendono: Matteo Brandi porti con te un pezzo del nostro cuore di tutti noi fieri di essere al servizio del bene comune perché abbiamo sposato questa causa di essere forestali. Sei un piccolo grande eroe dei monti”.
“Esprimo a nome mio e di tutta la mia giunta il più sentito cordoglio ai familiari e ai colleghi dell’operaio forestale, Matteo Brandi, morto oggi in ospedale a causa delle gravi ferite riportate nelle operazioni di spegnimento dei roghi che hanno devastato Monreale il 24 e 25 luglio scorsi. Una perdita che ci addolora e che colpisce al cuore soprattutto quei lavoratori che sono sempre in prima fila per difendere la nostra terra. Faremo tutto quanto in nostro potere per garantire la loro sicurezza sul campo e valorizzare sempre di più il loro lavoro”. Lo dice il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani.
“Apprendiamo con grande tristezza della morte di Matteo Brandi, l’operaio forestale impegnato nello spegnimento di un incendio, nelle giornate del 24 e 25 luglio scorso. Il primo pensiero va ovviamente ai familiari e ai colleghi di lavoro, a loro tutta la nostra solidarietà e l’affetto della Flai Cgil di Palermo.” Così dichiara il segretario generale della Flai Cgil di Palermo, Dario Fazzese, alla notizia della morte in ospedale del forestale rimasto ferito insieme a un collega mentre spegneva un incendio a Monreale. “Fatti come questo si possono e si devono evitare. Da anni – aggiunge Fazzese – denunciamo la necessità di una maggiore attenzione ai dispositivi di sicurezza ma questo non è sufficiente. Bisogna immaginare una profonda riforma di questo settore affinché a fronteggiare gli incendi non siano più lavoratori di 67 anni, che invece dovrebbero trasmettere la propria esperienza e professionalità ai tanti giovani che avrebbero la voglia e la forza di impegnarsi per la tutela della propria terra”. La Flai Cgil Palermo se necessario scenderà ancora in piazza, anche nei prossimi giorni, per chiedere una riforma urgente del settore. “Altro che demandare un tema così complesso alle associazioni di volontariato della protezione civile che – sottolinea Fazzese – per quanto siano certamente di aiuto a fronteggiare le emergenze, non possono sostituire l’idea di una gestione pubblica e professionale della lotta agli incendi”.
“Ho appreso con profonda tristezza la notizia della morte dell’operaio forestale, Matteo Brandi, a seguito delle ferite riportate durante le operazioni di spegnimento dei roghi che hanno devastato la Sicilia lo scorso luglio”. Lo afferma il capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il quale “anche a nome del Servizio nazionale di Protezione civile” esprime “profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia e alle Autorità regionali”. Curcio rinnova quindi la sua “personale stima e gratitudine ai tanti operatori e alle tante volontarie e volontari di protezione civile che, con dedizione e purtroppo alle volte anche a rischio della propria vita e incolumità, operano ogni giorno nei molteplici ambiti di Protezione civile”.
“La drammatica dipartita di Matteo Brandi, operaio della forestale impegnato nello spegnimento dei roghi il 24 e 25 luglio scorsi è motivo di dolore condiviso e di riflessione sul fenomeno degli incendi dolosi e dell’inasprimento delle pene, sull’esigenza di maggiore tutele in termini di sicurezza dei lavoratori e soprattutto di prevenzione. Mi unisco con rammarico al cordoglio dei familiari”, a dichiararlo è il Presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.
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