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Emergenza carceri. Barbagallo: “Governo sta depotenziando strumenti pensati da Pio La Torre”

Intervenendo in aula sul DL carceri per chiedere al governo di rafforzare gli strumenti di prevenzione e contrasto alla mafia

“C’è un’altra emergenza che attanaglia la Sicilia e si tratta di quella carceraria. I 23 penitenziari dell’Isola stanno esplodendo tra affollamenti, caldo asfissiante, disservizi e stato di incuria. Ed in cui si registra un alto tasso di suicidi che riguarda, anche, gli agenti della polizia penitenziaria. I casi più gravi riguardano Augusta e Siracusa ma è delicata la situazione anche a Catania Bicocca e Piazza Lanza, a Enna e al Pagliarelli di Palermo. Siamo di fronte a strutture vetuste, in cui non si fanno interventi dal secolo scorso e dove ad essere messi in discussione sono i diritti costituzionali, su tutti il diritto alla salute, che ai detenuti è sostanzialmente negata”. Lo ha detto oggi alla Camera il segretario del PD Sicilia e segretario della Commissione nazionale antimafia, Anthony Barbagallo, intervenendo in aula sul DL carceri per chiedere al governo di rafforzare gli strumenti di prevenzione e contrasto alla mafia, ma anche di intervenire sull’emergenza carceri in Sicilia.

“Noi temiamo che, dopo l’intuizione di Pio La Torre – ha detto Barbagallo – con queste politiche del governo si possa affievolire il contrasto alla criminalità organizzata quando invece è necessario rafforzare gli strumenti di prevenzione incrementando gli organici della Direzione investigativa antimafia e dell’Agenzia che si occupa della gestione dei beni confiscati alla mafia. Serve una reazione decisa e immediata per l’emergenza carceraria in Sicilia che non si può risolvere solo con annunci e comunicati stampa vuoti”.


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