fbpx

In tendenza

Emergenza incendi, bruciano ettari di macchia mediterranea in Sicilia. Chiusa un’autostrada

Un rogo è scoppiato in prossimità di uno stabilimento balneare ma, per fortuna, i bagnanti sono riusciti a mettersi in salvo

Il caldo mette in ginocchio le città in Sicilia, mandando in tilt luce e acqua, e offre l’isola alle fiamme. Sta bruciando l’area del Siracusano con numerosi incendi che stanno mettendo a dura prova i vigili del fuoco.

La strada statale 114 “Orientale Sicula” è provvisoriamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni tra gli svincoli di Augusta e di Priolo Gargallo a causa di un incendio con fumo che invade le carreggiate all’altezza di Melilli. Tra i roghi più significati c’è quello nella zona dei Cugni di Cassibile, da sempre al centro, specie nel periodo estivo, di focolai per via della fitta vegetazione.

Incendi anche nell’area sud del Siracusano: un rogo è scoppiato in prossimità di uno stabilimento balneare ma, per fortuna, i bagnanti sono riusciti a mettersi in salvo.

Un rogo si è anche scatenato a Portopalo di Capo Passero, in contrada Maucini, dove si è recata la sindaca, Rachele Rocca che ha fatto sapere della richiesta dell’arrivo di Canadair. Il rogo si è scatenato dai terreni incolti e lo stesso capo dell’amministrazione ha detto di voler procedere alla denuncia dei titolari di questi appezzamenti di terreno. Nell’area è stata evacuata per precauzione una residenza per anziani.

Le fiamme hanno distrutto ettari di macchi mediterranea in contrada Conza a Castellammare del Golfo. “Fortunatamente non ci sono stati danni a cose e persone”, ha detto il sindaco Giuseppe Fausto. Per domare le alte fiamme sviluppatesi alle prime ore del mattino e alimentate dal forte vento di scirocco, oltre alle attività da terra è stato necessario l’intervento di un elicottero e le operazioni di spegnimento sono ancora in corso. Non ancora quantificabili gli ettari di macchia mediterranea andati in fumo a causa delle alte fiamme nell’area della contrada sopra la grotta “Santa Margherita”.

“Esprimo ferma condanna e auspico vengano individuati i responsabili così da costituirci parte civile per un danno incalcolabile e probabilmente programmato e mirato, poiché i roghi sono partiti da più punti proprio in questa giornata con forte vento di scirocco e temperature altissime – sottolinea Fausto – L’unità di crisi sta lavorando con solerzia ed attenzione e ringrazio ancora quanti da ore sono impegnati per mettere in sicurezza la nostra città nonostante i rischi e le temperature proibitive”.

A Pantelleria è stato denunciato un contadino al quale era sfuggito il controllo del fuoco acceso per bruciare le stoppie, mentre le alte temperature e il vento hanno alimentato dalla notte un incendio a Monreale, che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco con tre squadre e due Canadair. Operazioni di spegnimento aono state svolte anche a Partinico, Misilmeri, Bolognetta e Cefalù.

La Sicilia brucia e “i forestali del servizio antincendio si stanno facendo in quattro per salvare i boschi e mettere in sicurezza abitazioni e persone con pochi mezzi e personale. In alcuni territori le squadre antincendio sono composte soltanto da due operatori, ci sono torrette che chiudono per mancanza di personale, e anche l’avere tolto la quarantesima ora di straordinario ai forestali significa avere squadre scoperte in caso di incendio nell’ora che manca”, denuncia Tonino Russo, segretario generale della Flai Cgil Sicilia.

Russo ricorda che “sono impegnati lavoratori a tempo determinato, che, come tutto il comparto, aspettano da anni una riforma forestale che noi come sindacato invochiamo da sempre. La mancata stabilizzazione dei lavoratori l’assenza di un ricambio generazionale, l’età ormai avanzata di molti forestali, un servizio antincendio che in tutta la regione ad oggi ha perso circa 1500 unità– sottolinea Russo- sono tutti fattori che non aiutano per la prevenzione degli incendi e la gestione delle emergenze. Insomma gli effetti negativi della mancata riforma si vedono tutti nei momenti di crisi come quello attuale”.

Russo conclude sottolineando che “la strategicità del settore forestale si capisce purtroppo soltanto nell’emergenze che puntualmente ogni anno si ripropongono: in mancanza di una programmazione e di una vera e propria riforma del settore è chiaro che la battaglia per la difesa del nostro ambiente naturale è persa in partenza”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni