“Il servizio di salvaguardia dell’energia elettrica, stabilito ogni due anni dall’Acquirente Unico e aggiudicato a ENEL S.p.a., subirà, a partire da gennaio, rincari senza precedenti per imprese e per gli enti locali. Una notizia che apre uno scenario preoccupante soprattutto per i tanti comuni siciliani in gravi condizioni finanziarie, alimentando il rischio di default, essendo “costretti” a consumare energia elettrica pagando un sovrapprezzo tanto ingiustificato rispetto ai comuni del nord Italia”. È quanto dichiarato dai deputati componenti del Gruppo parlamentare all’ARS Popolari e Autonomisti, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Castiglione e Giuseppe Carta, firmatari di un’apposita mozione che chiede al Governo regionale di impegnarsi a sollecitare un’immediata verifica da parte dell’Authority, sulla congruità dei descritti rincari e ad intervenire, in generale, con misure adeguate a sostegno della copertura dei costi dell’energia sempre più elevati.
“È opportuno ricordare – proseguono i deputati regionali – che la tariffa di salvaguardia, solo “terminologicamente” posta a tutela dell’utenza, costituisce, in realtà, un sovrapprezzo che si attua ai listini ordinari nei confronti di soggetti “economicamente fragili” perché non in grado di adempiere ai propri impegni economici, siano essi privati o enti locali in gravi condizioni di equilibrio finanziario. Gli annunciati rincari risultano estremamente differenziati a livello territoriale. In Sicilia si va dagli attuali 17,80 euro/MWh al nuovo 202,41 euro/MWh, con un incremento di oltre il 1000 per cento, rispetto a cifre nettamente inferiori previste per regioni del Nord Italia, con incrementi nell’ordine del più congruo 50 per cento”.
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