È entrata nel vivo la progettazione della mostra “Comizi d’amore. Dimensione di genere, agire affettivo e vissuto nei luoghi” che sarà inaugurata il prossimo 24 giugno nei locali della Farm Cultural Park di Mazzarino.
Proprio nei giorni scorsi il curatore della mostra, Carlo Colloca, docente di Sociologia urbana al Dipartimento di Scienze politiche e sociali, ha incontrato a Mazzarino gli studenti, i dottorandi e ricercatori per raccogliere testimonianze e immagini del territorio che saranno raccontate dall’evento espositivo.
Al fianco di Colloca anche i docenti del Dipartimento di Scienze politiche e sociali Stefania Mazzone (Storia delle dottrine politiche) e Marco La Bella (Scienza politica), componenti del team di progettazione.
Colloca nel corso del workshop che si è tenuto all’Istituto di istruzione superiore “Carlo Maria Carafa” di Mazzarino – coinvolto nella mostra attraverso un laboratorio di fotografia che vede protagonisti studentesse e studenti – ha spiegato che “la mostra si ispira al film-documentario Comizi d’amore del 1964 di Pier Paolo Pasolini, nel 100° anniversario della sua nascita nel 1922. Il grande paradosso di quel film-inchiesta è rappresentato dal modo di considerare la sessualità, ma con essa anche la figura femminile estremamente legata al binomio donna e madre di famiglia, soprattutto in alcune realtà arretrate e povere del Paese. Ne esce un quadro dove la donna svilisce sé stessa e non sa orientarsi entro quelli che dovrebbero essere i suoi diritti, tristemente schiacciata dai doveri che socialmente le sono imposti”.
L’intento del curatore è proporre – con il patrocinio del Dipartimento di Scienze politiche e sociali, e in particolare con il coinvolgimento delle aree della Terza Missione e dell’Inclusione, pari opportunità e politiche di genere – una mostra che evidenzi “attraverso il racconto del rapporto fra Pasolini e la Sicilia, quanto la città, nella sua frammentarietà, è diventata estranea a coloro che la abitano”. “Le donne sono quei soggetti sociali che più di altri vivono tale ‘estraneità’ perché c’è uno stretto rapporto tra le loro pratiche urbane, necessariamente mobili, le trasformazioni dell’organizzazione del lavoro e della produzione, la dispersione dei servizi. Eppure molte donne esprimono una ‘capacità di resistenza’ soprattutto perché devono tenere insieme le loro varie esperienze fra spazio pubblico e sfera privata” aggiunge Colloca.
La cofondatrice di Farm Cultural Park, l’avv. Florinda Saieva, ha ricordato come la mostra rientri in un progetto più ampio della Farm, ossia “Radical She” “una quadriennale dedicata alle donne, uno spazio di inclusione, non solo fisico, dove le parole e i racconti trovano cittadinanza facendo dialogare la dimensione artistica con quella del riconoscimento dei diritti”.
Alla progettazione della mostra lavora anche l’agenzia fotogiornalistica Gerta Human Reports, international no profit che ha lanciato, ai fini dell’evento, un concorso fotografico al quale si invitano a partecipare anche docenti e studenti dell’ateneo di Catania.
All’allestimento della mostra lavorano anche gli architetti Roberta Pastore, Nico Pistone e Federica Barbarino, con la collaborazione degli studenti del corso di laurea di Architettura dell’Università “Kore” di Enna coordinati dal prof. Maurizio Oddo.
Per partecipare al concorso fotografico “Comizi d’amore. Dimensione di genere, agire affettivo e vissuto nei luoghi” basta inviare, entro il prossimo 1° maggio, uno scatto che reinterpreti secondo la propria prospettiva il celebre scatto di Vivien Mayer. Gli scatti selezionati saranno pubblicati e inclusi nella mostra che sarà inaugurata il prossimo 24 giugno nei locali di Farm Cultural Park Mazzarino a Caltanissetta.
Le candidature vanno inviate alla seguente mail: gertahumanreports2020@gmail.
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