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Erosione costiera, a Venetico in gara i lavori sul lungomare Nauloco. Schifani: “Coniughiamo recupero dei lidi e sicurezza per i bagnanti”

La Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione, Renato Schifani, ha infatti pubblicato la gara per affidare l’appalto, il cui importo ammonta a 675 mila euro. Le offerte - così come stabilito dagli uffici di piazza Ignazio Florio, diretti da Maurizio Croce - potranno essere presentate entro il prossimo 3 agosto

Ancora una spiaggia siciliana da recuperare per essere restituita alla balneazione e, allo stesso tempo, per difendere le infrastrutture che si affacciano sul mare. A Venetico, nel Messinese, potranno presto partire i lavori sul lungomare Nauloco, lì dove, per un tratto di circa quattrocento metri, i marosi spinti dal vento di maestrale particolarmente violento tra il 2019 e il 2020, hanno divorato quasi completamente la spiaggia, raggiungendo la strada.

La Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione, Renato Schifani, ha infatti pubblicato la gara per affidare l’appalto, il cui importo ammonta a 675 mila euro. Le offerte – così come stabilito dagli uffici di piazza Ignazio Florio, diretti da Maurizio Croce – potranno essere presentate entro il prossimo 3 agosto.

«L’azione di recupero dei lidi – sottolinea il governatore Schifani – procede su tutti quei tratti della nostra costa che, a causa dei fenomeni di erosione, sono stati sottratti a bagnanti del luogo e turisti, provocando spesso anche un danno economico. Il loro appeal va recuperato così come bisogna adeguatamente proteggere tutte quelle opere che il mare minaccia. Due aspetti che coniughiamo giornalmente attraverso il lavoro dei nostri tecnici».

In particolare, sul tratto in cui si dovrà intervenire, esiste una pista ciclabile inaugurata recentemente e anche la strada pedonale rischia di essere consumata dalla salsedine ogni qualvolta le onde raggiungono l’asfalto. Per impedirlo, saranno anzitutto recuperati e riposizionati i blocchi in calcestruzzo che erano stati collocati sulla linea di battigia negli anni Ottanta. A questa barriera se ne aggiungerà un’altra, a margine dei percorsi che esistono: si tratta di una mantellata di massi, naturali e artificiali, lunga circa trecento metri lineari. Un doppio schermo che, in poco tempo, consentirà alla spiaggia di riacquistare le dimensioni originarie.


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