Poteva essere una strage, l’esplosione di ieri in una fabbrica di biscotti Frolsi a Palermo: fortunatamente non è andata così, ma tre operai sono rimasti feriti. “Siamo in apprensione ed esprimiamo loro la nostra vicinanza come alle famiglie, ogni incidente è una sconfitta per tutto il mondo del lavoro”, ha affermato Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani.
Gli operai stavano eseguendo lavori all’impianto del gas, quando si è scatenata la deflagrazione. “L’indagine – ha aggiunto La Piana – chiarirà meglio l’episodio e se vi sono state falle nella sicurezza della struttura che hanno portato alla fuga di gas, ma intanto siamo stanchi di dover contare ogni giorno feriti più o meno gravi, non è concepibile, perché ogni lavoratore deve far ritorno a casa la sera dalla propria famiglia in perfetta salute”. Il segretario generale della Cisl Palermo Trapani conclude: “la nostra è una battaglia che va avanti da anni su tutto il territorio nazionale, ribadiamo ancora una volta che ancora c’è tanto da fare sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro, serve maggiore collaborazione fra tutte le realtà che si occupano del tema, puntare sulla formazione e addestramento dei lavoratori, sul rafforzamento del sistema dei controlli e vigilanza e usare tutte le risorse per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro”.
“Ci risiamo, ancora una volta torniamo a parlare di incidenti sui posti di lavoro. E’ una strage continua, un’emergenza nazionale”, ha affermato a sua volta Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia. “In attesa di capire le cause dell’incidente – ha aggiunto – ribadiamo che lavorare in posti sicuri è un diritto. Non si può uscire da casa e scegliere tra la vita e la morte. Ecco perché servono più controlli, più ispettori e una educazione alla sicurezza per tutti i lavoratori. La nostra organizzazione, con il suo leader Pierpaolo Bombardieri, ha lanciato la campagna Zero morti sul lavoro per rivendicare proprio sicurezza e formazione”.
A Palermo esiste un problema di qualità e quantità di lavoro: lo dimostrano anni di dati impietosi sul lavoro sommerso, irregolare, fragile, grigio e nero. “Palermo, con i suoi 7 morti sul lavoro registrati al settembre del 2022 è al 59° posto tra le città italiane ma ha un’incidenza di infortuni mortali del 22 per cento sul numero degli occupati (318,673). Un’incidenza che è ben più alta di città come Roma, che è al 19,7 Milano che è al 18, 6 e di una città industriale come Bologna la cui incidenza di infortuni è del 15,1 per cento – sottolinea il segretario generale Cgil del capoluogo siciliano, Mario Ridulfo – Quando una persona è costretta ad accettare il rischio di farsi male o addirittura di morire di lavoro significa che né il lavoro né la vita è protetta e la sfiducia verso la società e lo Stato, che ne deriva, è un innegabile regalo alle mafie”. “Siamo abituati a leggere i dati degli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail, soprattutto partendo dai dati dei tre settori, diciamo tradizionali, ovvero: agricoltura, dove gli infortuni non vengono nemmeno denunciati, costruzioni, industria. Ma c’è un altro settore da segnalare – aggiunge Ridulfo – in cui il dato è da tempo in forte ascesa, ed è quello degli infortuni nel settore della sanità e della assistenza sociale. A Palermo, gli infortuni in questo settore nel 2021 sono stati oltre 1. 294, di cui 3 infortuni mortali sui 13 del 2021 in provincia di Palermo. Un dato che fa riflettere sul fatto che il lavoro di cura è un lavoro usurante e determina addirittura per alcune categorie di lavoratori come le badanti una aspettativa media di vita più bassa”.
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