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Estorsioni, Confcommercio: “Il 67% imprese Sud pronte a denunciare”

L’usura è il fenomeno criminale percepito in maggior aumento dagli imprenditori del Sud

Oltre sei imprese su dieci al Sud (66,7%) ritengono che di fronte a fenomeni di usura e racket “si debba sporgere denuncia”, mentre il 41% dichiara che “non saprebbe cosa fare”. È quanto emerge dall’indagine di Confcommercio con un focus sul Sud su “usura e fenomeni illegali” durante il convegno “Il ruolo delle rappresentanze d’impresa contro la criminalità a 30 anni dalle stragi di mafia”, stamane a Villa Igiea, a Palermo.

I dati sono “decisamente più accentuati” rispetto al resto del Paese. Quasi due imprenditori su cinque del Meridione, infatti, sono “molto preoccupati per il rischio di esposizione a usura e racket (contro una media nazionale del 17,7%). Nel Mezzogiorno il 16,6% delle imprese del terziario di mercato percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2021, valore più elevato rispetto al dato nazionale pari all’11,8%.

L’usura è il fenomeno criminale percepito in maggior aumento dagli imprenditori del Sud (per il 30%, +3 punti percentuali sul dato nazionale), seguito da abusivismo (26%, +4 punti sulla media nazionale), furti (24%, +3 punti percentuali sul valore nazionale) e racket (22%, +1 punto sul dato nazionale).

Questo trend è “più marcato rispetto al resto del Paese. Le Forze dell’ordine sono indicate come i soggetti più vicini agli imprenditori minacciati dalla criminalità”. Insieme allo Stato e alle amministrazioni locali raggiungono complessivamente il 56,3% delle preferenze, dato leggermente superiore a quello nazionale pari al 55%. Il 21% delle imprese del Sud si sente solo, valore superiore rispetto alla media nazionale del 19%.


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