Nella settimana scorsa, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Messina hanno dato esecuzione a due misure cautelari, una personale e una reale, emesse dal Gip del Tribunale in sede, su conforme richiesta di questa Procura distrettuale antimafia.
Le misure eseguite si inquadrano nell’ambito delle più recenti indagini condotte, congiuntamente, dalla Squadra mobile, dal Nucleo di Polizia economico finanziaria e dai Carabinieri del Ros di Messina, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di soggetti ritenuti capi e gregari dell’associazione di tipo mafioso, operante nella fascia tirrenica della provincia di Messina, “famiglia tortoriciana” (articolata nelle due consorterie criminali dei “Batanesi” e dei “Bontempo Scavo”), finalizzata al condizionamento del territorio sia attraverso la commissione di svariati delitti di estorsione in danno di imprenditori, di truffe aggravate in danno dell’Unione Europea e dell’Agea; sia attraverso il controllo di attività economico imprenditoriali, di concessioni e autorizzazioni, con conseguente realizzazione di profitti e vantaggi illeciti.
Il soggetto destinatario del provvedimento restrittivo era già stato arrestato il 6 febbraio scorso, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari e reali a carico di 37 indagati; il tribunale del Riesame di Messina, tuttavia, aveva accolto la sua istanza, disponendone la scarcerazione, avendo ritenuto che l’ordinanza impugnata non fosse sorretta da un’adeguata motivazione circa la eccezionale rilevanza delle esigenze cautelari ipotizzate a suo carico, trattandosi di indagato ultrasettantenne.
Il successivo 10 aprile, su conforme richiesta della Procura, Direzione Distrettuale Antimafia, il Gip del Tribunale in sede ha emesso nei suoi confronti l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, ritenendo che le motivazioni, già poste a sostegno dell’originario provvedimento cautelare, potessero fondare la giustificazione di una misura meno afflittiva.
Inoltre, i finanzieri hanno dato esecuzione al sequestro preventivo di 93 titoli “tossici” di conduzione, del valore complessivo pari a oltre 18mila e 500 euro, reimpiegati da un’impresa facente capo a un indagato – già destinatario della misura della sospensione dall’esercizio di attività imprenditoriali eseguita il 6 febbraio 2024 – in attuazione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare reale emessa, dal Tribunale di Messina, in data8 aprile 2024.
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti dell’indagato, che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione il giudizio, che si svolgerà in contradditorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo ed imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo all’indagato.
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