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Ex preside antimafia rubava a scuola: patteggerà meno di 2 anni

I tre indagati hanno risarcito il danno, sborsando circa 20 mila euro a testa e restituendo (l'ex preside) gli iPhone destinati agli studenti della scuola Giovanni Falcone e di cui lei stessa si era appropriata.

Hanno chiesto di patteggiare la pena l’ex preside antimafia del quartiere Zen di Palermo, Daniela Lo Verde, il suo vice Daniele Agosta e l’impiegata di un negozio di elettronica, Alessandra Conigliaro. Per il peculato e la corruzione di cui sono accusati, la pena concordata con i pm della Procura europea, che hanno indagato in quanto i fondi depredati erano di origine comunitaria, è in apparenza molto bassa: un anno e dieci mesi.

L’entità della condanna – che essendo sotto i due anni rimarrebbe anche sospesa – è condizionata dal fatto che i tre indagati hanno risarcito il danno, sborsando circa 20 mila euro a testa e restituendo (l’ex preside) gli iPhone destinati agli studenti della scuola Giovanni Falcone e di cui lei stessa si era appropriata.

I difensori, gli avvocati Ninni e Giuseppe Reina, Fabrizio Biondo e Cristiano Galfano, hanno fatto leva sulle ammissioni e sull’atteggiamento processuale dei loro assistiti: hanno così convinto i pm Amelia Luise e Gery Ferrara ad accettare una pena relativamente bassa, su cui dovrà comunque pronunciarsi il Gip del tribunale di Palermo, che potrebbe anche ritenerla “non congrua” e rimettere gli atti a un altro giudice. La decisione è attesa per la fine del mese.


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