Il Gup del tribunale di Palermo Paolo Magro ha condannato a pene pesanti, nonostante la riduzione di un terzo prevista per il rito abbreviato, le due infermiere e i due no-vax che, durante la pandemia, fingevano di vaccinare chi aveva paura dei sieri, buttando le allora preziosissime dosi. Le parasanitarie in servizio all’ospedale Civico del capoluogo siciliano, Anna Maria Lo Brano e Giorgia Camarda, hanno avuto così sei anni a testa; il militante anti-vaccini Filippo Accetta 4 anni e 6 mesi, l’altro personaggio impaurito dai sieri, Giuseppe Tomasino, 4 anni e 4 mesi. Senza gli sconti le condanne sarebbero state tutte fra oltre sei e nove anni di carcere.
Secondo la ricostruzione della Procura di Palermo, suffragata ora dal giudice, tra fine 2021 e inizio 2022 Accetta sarebbe arrivato a pagare per non essere vaccinato, ottenendo così il rilascio di un certificato fasullo. In altri casi la Lo Brano e la Camarda avrebbero buttato il vaccino di loro iniziativa, perché convinte che facesse male: c’erano state così quattro persone (che si sono costituite parte civile, due genitori per la figlia minorenne) danneggiate perché esposte al contagio in assenza di qualsiasi contromisura. Parte civile, con l’assistenza dell’avvocato Gaetano Priola, anche l’Ordine degli infermieri, assieme all’azienda ospedaliera Civico.
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