Il gip del Tribunale di Siracusa ha disposto il rinvio a giudizio per 52 persone e il non luogo a procedere per altre 3, tutte coinvolte nell’inchiesta denominata “Povero Ippocrate” scattata nel febbraio del 2019 sull’erogazione di false pensioni di invalidità civili. Tra gli indagati, accusati a vario titolo di truffa, corruzione e falso, ci sono medici, parenti dei falsi invalidi e gli stessi percettori del sussidio acquisito illecitamente.
Attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali, i carabinieri del Nit, nucleo investigativo telematico, avrebbero scoperto le modalità con cui gli indagati avrebbero attestato di avere compiuto esami diagnostici, tra cui Tac e Ecodopller, senza averli mai eseguiti. Il sistema, che si sarebbe servito dell’appoggio di alcuni patronati, prevedeva, in alcuni casi, che il falso invalido venisse istruito circa il comportamento da tenere durante la visita di accertamento dei requisiti alla commissione dell’Inps. Nell’inchiesta sono emersi dei passaggi di denaro in favore di medici corrotti.
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