Al via una nuova fase per l’Osservatorio permanente sulle famiglie. L’assessorato della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro della Regione Siciliana, guidato da Antonio Scavone, restituisce vigore a un istituto indipendente per troppo tempo dimenticato. Con il decreto assessoriale appena firmato, infatti, è stata definita l’intera composizione di questo organismo di tutela che adesso, all’indomani della lunga stagione pandemica, potrà svolgere le sue funzioni con maggiore efficacia.
“La famiglia – spiega l’assessore Scavone – è lo strumento centrale per rafforzare la coesione e contrastare quei fenomeni dovuti all’emergenza Covid che hanno acuito la disgregazione e gli episodi di fragilità, in particolare dei minori. L’Osservatorio potrà dare un contributo importante, assieme alle Istituzioni preposte, per intervenire, da un lato, a sostegno e difesa dei nuclei familiari in condizioni di bisogno, puntando a una migliore qualità della vita; dall’altro, per promuovere una cultura di comunità solidale. L’obiettivo – prosegue l’esponente del governo Musumeci – è mettere a punto interventi innovativi per facilitare la conciliazione vita-lavoro in favore delle giovani coppie, e soprattutto delle donne lavoratrici. L’organismo, inoltre, sarà coinvolto anche nella definizione di una nuova politica di contrasto alla denatalità”.
L’Osservatorio, presieduto dall’assessore regionale alla Famiglia, è composto dai rappresentanti del Forum delle associazioni familiari della Sicilia, dell’Unesa, delle associazioni “Pater Familias” e “Di Sana Pianta”, delle quattro Università siciliane, dell’Anci, di Asael Sicilia, dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, di Confindustria Sicilia, di Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Cna Sicilia. Ne fanno parte anche il Consigliere regionale di parità e l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, i referenti dei dipartimenti regionali della Famiglia e delle Politiche sociali, delle Autonomie locali, delle Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico e del Lavoro.
Nello specifico, i compiti di questo organismo, regolati dall’art. 18 della legge regionale 10/2003, sono i seguenti: studiare e analizzare le situazioni di disagio, di devianza, di violenza, di monoparentalità, quelle derivanti dal rapporto tra responsabilità familiari, impegni lavorativi e accesso ai servizi socio-educativo-assistenziali; valutare l’efficacia degli interventi in favore delle famiglie realizzati dalla Regione, dagli Enti locali, da altri enti, pubblici e privati, da gruppi e associazioni; presentare agli organi regionali proposte sulla politica a sostegno della famiglia; esprimere pareri in ordine ai provvedimenti concernenti gli strumenti regionali di programmazione sociale e sanitaria che abbiano interesse per la famiglia.
La legge regionale n. 47/2012 ha inoltre previsto che l’Osservatorio collabori costantemente con il Garante per l’infanzia e l’adolescenza per presentare al governo regionale una relazione annuale sulla condizione dei minori, sullo stato dei servizi esistenti, sulle risorse utilizzate, sulle attività svolte, sui risultati raggiunti e sulle attività programmate, Inoltre, l’organismo collabora con il gruppo interistituzionale contro la pedofilia e pedopornografia minorile.
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