“In Sicilia vedo un PD che si sta rinnovando, che apre ai giovani e alle forze fresche che hanno voglia di cimentarsi nella politica. Respiriamo un’aria nuova, qui ad Agrigento dove stiamo svolgendo la Festa dell’Unità regionale, diversa rispetto a quella stantìa che proviene invece da palazzo d’Orleans, in cui c’è un presidente – Schifani – che dispensa astio a mezzo stampa ed è impegnato, da un anno a questa parte, esclusivamente a promettere e non mantenere occupandosi di poltrone e assetti di potere, in primis nella sanità, incasellando buoni e cattivi, anche tra i dirigenti generali e non solo, in base agli umori del momento, troppo spesso pessimi. La Sicilia non può permettersi di avere un governatore troppo preso soltanto dalla gestione del potere fine a stesso mentre i trasporti fanno acqua da tutte le parti, la sanità è un affare privato, la proposta educativa è inesistente, il lavoro è una dramma per troppi. Un disastro a cui sta contribuendo in maniera sostanziale il governo di centrodestra targato Meloni che mai come adesso è (stato) contro il Sud. Il taglio del reddito di cittadinanza che ha gettato sul lastrico migliaia di famiglie, il decreto sul superbonus senza un paracadute per migliaia di imprese siciliane e la Zes unica che rompe la territorializzazione delle risorse e mesi e mesi di concertazione tra la Regione siciliana e i comuni sono altri atti incomprensibili”. Lo ha detto il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, ad Agrigento dove si stanno aprendo i lavori del secondo giorno della Festa regionale dell’Unità che vedrà, tra gli altri, ieri poi l’intervento di Stefano Bonaccini e oggi la chiusura con la segretaria nazionale Elly Schlein.
“Si era promesso che finendo la pacchia non sbarcava più nessuno, davanti alle pompe di benzina si annunciò che si sarebbero addirittura tolte le accise. La fiducia nel governo sta finendo perché le urla e le promesse con i video non stanno funzionando“. Lo ha detto il presidente dell’Assemblea nazionale PD, Stefano Bonaccini, ad Agrigento alla Festa regionale dell’Unità del PD Sicilia. Bonaccini ha aggiunto: “sulla sanità pubblica stanno mettendo in difficoltà persino regioni con una tradizione solida come l’Emilia Romagna e la Toscana, non oso immaginare in altre parti del Paese. Attenti perché questo governo, per la prima volta dopo anni e anni, ha riportato il rapporto fra spesa pubblica e pil del Paese sotto il 7 per cento. Tina Anselmi, gigante, nel 1978 portò in Parlamento una riforma fra le principali che il governo repubblicano ha conosciuto, che fu il passaggio da un’elite all’idea di una sanità universalistica dove il povero avesse lo stesso diritto di curarsi di un ricco. Ecco, io penso che visto che abbiamo scoperto che chi sta peggio economicamente ha votato la destra, adesso che un precario o un operaio chiede di prenotare una visita e gli viene risposto che deve aspettare un anno o un anno e mezzo, voglio vedere cosa pensa. Quello che serve è un Partito Democratico che possa essere percepito davvero come un’alternativa. Bisogna costruire un centrosinistra unito”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni