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Festa di San Calogero, richiesta ai portatori l’autocertificazione dell’assenza di gravi precedenti penali e no inchini a boss

Lo ha detto il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, a proposito degli imminenti festeggiamenti per la festa di San Calogero, a Porto Empedocle

“Ci sono alcune poche decine di persone che intendono condizionare lo svolgimento della festa di San Calogero perché ritengono di dover avere mano completamente libera nella gestione, anche per fare con il santo inchini a banditi”.

Lo ha detto il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, a proposito degli imminenti festeggiamenti per la festa di San Calogero, a Porto Empedocle, che hanno portato a forti tensioni con gli organizzatori del corteo religioso che, secondo quanto reso noto dallo stesso Ricifari, avrebbero minacciato di provocare delle risse in seguito alla richiesta di fornire l’elenco dei portatori e l’autocertificazione dell’assenza di gravi precedenti penali.

“In passato – ha detto – c’è stata la mancanza assoluta, da parte dei portatori, di rispetto delle indicazioni ricevute. E su questo ci sono immagini, relazioni, servizi giornalistici. Le tradizioni si devono poter svolgere in maniera non selvaggia. Ritenere di non dovere avere divieti di sosta, poter mettere le auto come capita, portare i santi e farli dondolare davanti le case dei mafiosi, per poi sentirsi dire che ‘in quel palazzo c’è la signora malata’ e quindi l’inchino è stato fatto per l’anziana malata, ma in quello stabile ci abita il mafioso – ha concluso – è intollerabile”.


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