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Forum sulla Pace: “i giovani sono preoccupati per il loro futuro nel mondo, vogliono essere liberi di costruirsi un’opinione”

Di diritti umanitari e dell’infanzia si è parlato al Forum internazionale sulla Pace in corso a Palermo, dove militari e cadetti di tre continenti seguono workshop e giochi di ruolo

I giovani non sono spaventati ma preoccupati per ciò che il futuro ha in serbo per loro: vogliono avere informazioni ed essere in grado di farsi un’opinione su cosa accadrà e cosa dovrebbero fare. In un mondo sempre più inestricabile e incomprensibile, dove spesso la guerra ibrida – che mescola elementi convenzionali e non, pirateria informatica, tecnologia avanzata, i social – è attiva e sotterranea, che ruolo hanno i giovani? come riescono a giudicare e decidere sul loro futuro? Se ne sta discutendo a Palermo, nel corso del quinto Forum Internazionale “Pace, Sicurezza e Prosperità” – promosso dall’omonima associazione no-profit IFPSP – fondata dal canadese Steve Gregory nel 2019 – a cui stanno partecipando cadetti e allievi di scuole militari e accademie di Europa, Asia e Americhe. Il tema di quest’anno ruota sui “diritti umanitari essenziali in un mondo complesso”, panel, forum e giochi di ruolo sono stati coordinati dal tenente colonnello in pensione, il canadese Michel Bourque.

“Al Forum partecipano giovani tra 16 e 20 anni e non tutti sono militari o appartengono alle Forze Armate – spiega Bourque -. In questi giorni hanno condiviso opinioni e valori, si sono confrontati su diversi argomenti per riflettere su ciò che dovrebbe essere il loro ruolo di futuri leader, di futuri cittadini e di futuri costruttori di pace. Ci sono ragazzi provenienti da tutto il mondo e quindi è un’opportunità unica di scambio per discutere. E ciò che porteranno con sé non è solo il confronto e la crescita su argomenti importanti, ma relazioni di amicizia che hanno costruito e che potrebbero essere determinanti per una collaborazione futura”.

Nei panel si è parlato di guerra ibrida ed anche del ruolo dei bambini nei conflitti. “È preoccupante – ha continuato Bourque – vedere nei conflitti armi da guerra che normalmente dovrebbero essere maneggiate da adulti. Purtroppo in certi Paesi i bambini sono obbligati a combattere, in contrasto con qualsiasi regola stabilita delle guerre internazionali”.

Domani, mercoledì 19 marzo, ultima giornata al Politeama, in cui ci saranno la premiazione del concorso riservato alle scuole e la conferenza del Procuratore generale militare della Repubblica alla Suprema Corte di Cassazione, Maurizio Block sui diritti umani in tempo di guerra. Interverrà Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei Deputati. L’ultimo panel, dalle 16 a Palazzo Sclafani, sarà sulla “protezione dei bambini nei conflitti”.


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