Riguarda tre imprenditori titolari di società del settore di raccolta e gestione dei rifiuti la misura del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale per sei mesi per i reati di frode nelle pubbliche forniture e attività organizzate per ii traffico illecito di rifiuti. Il provvedimento scaturisce da indagini dei Carabinieri di Barcellona P.G. e dal Nucleo Operativo Ecologico di Catania, coordinati Direzione Distrettuale Antimafia di Messina. Le tre ditte aggiudicatarie del servizio di raccolta del rifiuti in alcuni Comuni della provincia messinese, secondo quanto emerso dalle indagini, attraverso un collaudato sistema di gestione illecita dei rifiuti, sarebbero riuscite ad abbattere – violando le norme In materia ambientale e le disposizioni del capitolato d’appalto – i rilevanti costi aziendali che sarebbero derivati dalle corrette procedure di raccolta, trasporto e smaltimento. In questo modo, secondo i risultati delle indagini, le imprese avrebbero risparmiato sui costi di trasporto dimostrando una produzione maggiore dl raccolta differenziata. In linea con gli standard imposti e facendo figurare, attraverso falsa documentazione, la regolare esecuzione del contratto di appalto.
Nel corso dell’indagine, nel 2021 e nel 2022, erano stati sequestrati alcuni Centri Comunali di raccolta ed isole ecologiche della zona dove i carabinieri, e I’ARPA, in occasione di ispezioni, avevano rilevato diverse violazioni e irregolarità nelle attività connesse al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti. Nell‘ambito del procedimento penale che ha dato origine al provvedimento, è stato eseguito un sequestro preventivo del complessi aziendali e delle quote sociali delle tre imprese. Tuttavia, per non inficiare sullo svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti nei Comuni interessati, le imprese potranno continuare ad operare sotto la guida di un amministratore giudiziario nominato dalla procura.
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