“L’acqua è pubblica – Difendiamo la sorgente Sanzotta” è il tema del dibattito organizzato nell’aula consiliare del Comune di Cinisi, in piazza Vittorio Emanuele, per domenica 15 gennaio alle 10,30, che vedrà la partecipazione di Giampiero Trizzino, già deputato e presidente della commissione Ambiente dell’Ars, avvocato e dottore di ricerca in diritto dell’ambiente. Con Trizzino, i consiglieri di minoranza Giuseppe Manzella, Salvatore Anania, Gaetano Randazzo, Leonardo Biundo. Al centro dell’iniziativa, lo “spettro” della perdita dell’autonomia delle forniture e della gestione idrica di Cinisi attraverso il passaggio al servizio idrico integrato e dunque alla gestione da parte di Amap, “avallata dal sindaco Giangiacomo Palazzolo e dalla sua maggioranza, a danno di un Comune che da oltre un secolo – rilevano i promotori – gode di un servizio idrico autonomo assicurato da sorgenti incontaminate le cui aree sono soggette a vincoli paesaggistici che ne garantiscono la tutela, come conferma la relazione tecnico-amministrativa redatta il 23 novembre scorso dal settore servizi a rete del Comune. Queste condizioni hanno fatto sì che il servizio integrato venisse erogato attraverso una gestione interna, che non solo manteneva la purezza dell’acqua fino al rubinetto degli utenti finali, ma anche e soprattutto il contenimento dei costi della tariffa. Oggi questa situazione potrebbe essere pregiudicata se il servizio venisse ceduto ad un soggetto diverso”.
Per Trizzino, del resto, “il codice dell’ambiente parla chiaro: se l’ente locale è in grado di assicurare un approvvigionamento idrico qualitativamente pregiato, capace di utilizzare in modo efficiente la risorsa e che tuteli il corpo idrico, può continuare a mantenere la gestione diretta del servizio. È una deroga importante che lo Stato riconosce solo ad alcune comunità ed è fondamentale che territori come quello di Cinisi si interroghino sulla possibilità di mantenere il servizio il più possibile vicino al cittadino”. “Nonostante il Comune di Cinisi abbia tutte le carte in regola per poter continuare a gestire il servizio idrico – la nota dell’opposizione in Consiglio – non è chiaro perché il sindaco Palazzolo non abbia agito per evitare il rischio che la gestione del servizio idrico passi all’Amap”.
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