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Giovane detenuto si suicida in carcere

È stato trovato impiccato nella sua cella del penitenziario di Contrada Cavadonna

È scandaloso il silenzio della politica di fronte all’ennesimo suicidio verificatosi all’interno delle carceri”. Lo dice Pino Apprendi dell’Osservatorio Antigone Sicilia, l’associazione che si occupa dei diritti e delle garanzie nel sistema penale, commentando la notizia del suicidio di un giovane gambiano, che ieri è stato trovato impiccato nella sua cella del penitenziario di Contrada Cavadonna a Siracusa.

Gli agenti della polizia penitenziaria hanno tentato di soccorrere il ragazzo, ma è stato vano. Il giovane si trovava al blocco 50 quello dei detenuti per reati comuni. È stata avviata un’indagine interna per verificare cosa sia accaduto e anche la Procura di Siracusa ha aperto un fascicolo.

“Si tratta – spiega – del settimo suicidio registrato dall’inizio dell’anno nelle carceri siciliane. Un numero molto elevato se si considera che la popolazione carceraria nell’Isola è di 5.300 detenuti circa. Agli eventi più tragici, poi, si vanno ad aggiungere una notevole quantità di atti di autolesionismo. In entrambi i casi le vittime sono spesso persone giovani, con fragilità psicofisiche e in carcere per reati di lieve entità. Ecco perché in questi casi riteniamo necessario rivedere il sistema penale per introdurre misure alternative alla detenzione. Il carcere, infatti, in molte circostanze non è la soluzione idonea per l’espiazione della pena e la rieducazione della persona”.


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