Un dialogo tra parole e musica. Le parole di Gesualdo Bufalino, e di altri autori italiani e stranieri, la musica del giovane cantautore Giovanni Caccamo. Ieri sera alla Fondazione Bufalino, per la seconda edizione del festival culturale “L’ingegnere di Babele”, la parola è tornata ad essere protagonista nell’era dell’evoluzione dei linguaggi. Dopo cinema e teatro, la fondazione presieduta dall’on. Pippo Digiacomo, ha voluto indagare la musica e l’ha fatto con un cantautore siciliano ormai proiettato nel panorama musicale nazionale e internazionale. Un modo per avvicinare ancor di più le opere di Bufalino ai giovani e irradiare bellezza. Parole e Versi, dall’autore comisano ad altri grandi autori italiani e stranieri, dalla leggenda di Ernesto Che Guevara alle parole di speranza di Liliana Segre. La Parola, sempre lì, al centro, e Giovanni Caccamo se ne fa portavoce prediletto, con la sua arte, la sua energia, con la sua grande forza comunicativa, palesando il bisogno di un nuovo umanesimo della parola. Un omaggio emozionante, da Caccamo a Bufalino “Nell’ora dell’ultimo naufragio”.
“Giovanni Caccamo è uno straordinario cantautore, una vera stella nel firmamento musicale italiano – sottolinea l’on. Pippo Digiacomo, presidente della Fondazione Bufalino -. La collaborazione con Giovanni risale a qualche mese fa quando è venuto in Fondazione perché voleva usa alcuni versi di Bufalino, tratti da “L’amaro miele”, per una sua canzone. E’ uno degli artisti più significativi e sensibili e abbiamo subito percepito queste sue speciali qualità. Del resto è un degno allievo di un degno maestro come Franco Battiato, tra l’altro amico di Gesualdo Bufalino. Ed ecco spiegato il nostro fortunato intreccio”. Caccamo guarda al nuovo umanesimo della parola, raccogliendo l’appello lanciato da Andrea Camilleri, e anche in questo spettacolo, che si richiama al suo ultimo disco “Parola”, esalta il ruolo che hanno le parole. “Ho proposto una versione acustica di Parole. Nel mio piccolo ho creato questo disco in cui ogni canzone è ispirato ad un testo di letteratura italiana o straniera, dichiarandone le fonti, con la collaborazione di Michele Placido, Liliana Segre, Patti Smith, Beppe Fiorello, Aleida Guevara, Andrea Camilleri, unica voce postuma. È un momento su cui riflettere sull’importanza della parola e questo disco cerca di rispondere a questa riflessione e a questa domanda”.
Il festival “L’ingegnere di Babele” prosegue venerdì 1 luglio alle ore 19.00 con “Your Honor Bufalino – Giurisprudenza, patteggiamento e bagno penale, ne «Le menzogne della notte» di Gesualdo Bufalino”. Un dialogo su leggi, sentenze e ordinanze tra esponenti di diversi settori. Ospiti saranno Alberto Andronico, docente ordinario di Filosofia del diritto dell’Università di Catania, che interverrà sullo stretto rapporto tra diritto e letteratura; Monica Monego, Sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Ragusa, che tratterà il diritto al silenzio e l’interrogatorio dell’accusato nel sistema penale delle indagini in correlazione al patteggiamento; infine, Nunzio Citrella, avvocato e Presidente della Camera Penale degli Iblei, che interverrà sulla funzione educativa della pena attraverso l’analisi di alcuni brani del romanzo. L’interessante incontro sarà impreziosito dalla lettura, a cura dell’attore Alessandro Romano, di alcune pagine tratte da “Le menzogne della notte” di Gesualdo Bufalino. Info su www.fondazionebufalino.it
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