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Giudizio immediato per il candidato di Forza Italia a Palermo e il boss Sansone

I tre risponderanno di voto di scambio politico-mafioso: da alcune intercettazioni era emerso come Polizzi avesse chiesto voti a Sansone

Saranno processati col giudizio immediato, dunque senza udienza preliminare, il boss dell’Uditore Agostino Sansone, il candidato di Forza Italia alle elezioni comunali di Palermo del 12 giugno, Pietro Polizzi, e Manlio Porretto, persona ritenuta molto vicina a Sansone. Lo ha deciso il presidente aggiunto dei gip del capoluogo siciliano, che ha accolto la richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Secondo il pool coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Guido, le prove sono evidenti e le indagini sono già concluse, dunque sono terminate in meno di sei mesi.

Ragion per cui i tre imputati possono andare direttamente in tribunale, il 4 ottobre, senza passare all’udienza di vaglio davanti al gup. I tre risponderanno di voto di scambio politico-mafioso: da alcune intercettazioni era emerso come Polizzi avesse chiesto voti a Sansone (fratello dei costruttori che ospitarono Totò Riina nelle loro ville di via Bernini, a Palermo) in cambio della promessa di un interessamento a Riscossione Sicilia, dove lavorava lo stesso candidato azzurro, in favore di Porretto, sponsorizzato dal boss, per cancellare alcuni debiti col fisco.


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