Circa 750 persone sono state fatte evacuare nella notte in via precauzionale dall’hotel “Costa Verde” di Cefalù, nel Palermitano. La struttura è rimasta assediata dagli incendi che da ieri devastano l’area. Le persone sono state trasferite al Palasport della Provincia fatto aprire appositamente dalla Protezione civile e sono potute rientrare in mattinata.
“Il Costa verde è in sicurezza, i turisti sono rientrati – dice il titolare dell’albergo Giuseppe Farinella sui social – I vigili del fuoco, con l’aiuto dei volontari della protezione civile, hanno lavorato tutta la notte ed ora le zone in cui sorge il Costa Verde sono lontane dal fuoco e non sono più in pericolo. Il forte vento e l’erba inaridita per la calura e per mancanza di piogge, hanno alimentato gli incendi e i disagi, ma va denunciato con chiarezza che i roghi sono provocati da mani fomentatrici di odio verso il creato e la popolazione: si tratta di gesti criminali, motivati da una pura logica criminale”.
Un lungo fronte di fuoco alimentato dal vento di scirocco da Gratteri fino alle porte di Cefalù partito dalle montagne attorno a Gibilmanna ed esteso in una zona già devastata dagli incendi di questa estate. Le fiamme sono arrivate nella contrada di Rapputi creando una “situazione molto complicata”, ha detto il vice sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina.
“Da ore il territorio di Cefalù è seviziato e martoriato dalle fiamme, che hanno bruciato ettari di bosco, minacciato e danneggiato case e strutture alberghiere, mettendo la città in ginocchio. E, cosa assai più grave, hanno stroncato la giovane vita di una donna che era accorsa per salvare i suoi cavalli dal fuoco. Tutto ciò è inaccettabile, specie se si pensa che i roghi erano partiti ieri sera dal vicino comune montano di Gratteri e che si sono propagati per centinaia e centinaia di metri, arrivando sino al mare – afferma Daniele Tumminello, sindaco di Cefalù – È il secondo, devastante, incendio nell’arco di tre mesi. Una situazione inaudita e facciamo nostro l’accorato appello del Vescovo di Cefalù (Giuseppe Marciante, ndr) affinché le Istituzioni preposte, con in testa il presidente della Regione, cambino passo e strategia”.
Ha tentato‚ assieme al papà e ai fratelli‚ di salvare i suoi cavalli da un incendio che per diverse ore ha messo a dura prova i dintorni di Cefalù. Così è morta una donna di 42 anni che‚ probabilmente disorientata in quello che le deve essere apparso come uno scenario infernale‚ è scivolata in un canalone nei pressi del viadotto autostradale‚ preda delle fiamme e dell’intenso fumo. “È l’ennesima vittima di un’estate di fuoco in Sicilia e grande è il dolore che la notizia ha provocato in tutti”, afferma il dirigente generale della Protezione Civile‚ Salvo Cocina‚ che ha espresso il proprio cordoglio “anche a nome degli operatori che in queste ore stanno facendo di tutto per arginare il fuoco. A Cefalù‚ già nel primo pomeriggio di ieri afferma la protezione civile – su disposizione dello stesso DG‚ è stata inviata un’autocolonna di volontari proveniente da Enna‚ per dare manforte alle squadre locali”.
Gratteri sorge a circa 15 km da Cefalù. Qui l’incendio, spiega il Comune, ha gravemente danneggiato circa 20 fabbricati sparsi nelle contrade e ha interessato circa 1500 ettari di territorio. La paura o lo stress causato dall’avanzare delle fiamme ha invece causato la morte di un uomo a Trappeto, nel Palermitano. L’uomo è stato colto da un malore.
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