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Guasto ai pullman del carcere, salta l’udienza sul maxi sequestro di cocaina

Dopo che il primo mezzo si è fermato, all'altezza del motel San Pietro, i detenuti e il personale della polizia penitenziaria hanno atteso il secondo mezzo che non è arrivato neppure a destinazione

L’udienza del processo sul più grosso sequestro di cocaina mai avvenuto in Italia salta perché due pulmini della polizia penitenziaria, che dovevano trasportare quindici detenuti dal carcere palermitano Pagliarelli al tribunale di Agrigento, hanno un guasto.

Dopo che il primo mezzo si è fermato, all’altezza del motel San Pietro, i detenuti e il personale della polizia penitenziaria hanno atteso il secondo mezzo che non è arrivato neppure a destinazione. Il processo, dunque, non si è potuto celebrare: il pm partito dal tribunale di Palermo, dodici avvocati arrivati dalla Calabria oltre ad un paio di legali agrigentini e due interpreti venuti sempre da Palermo hanno fatto il viaggio a vuoto. L’operazione che ha portato al processo è scattata il 19 luglio del 2023. Il gigantesco carico di cocaina – oltre 5 tonnellate, il più grosso sequestro di sempre in Italia – dall’America centrale, in particolare da Santo Domingo, aveva concluso il suo tragitto a Porto Empedocle dove la guardia di finanza ha fatto irruzione arrestando, in due riprese, venti persone. Il carico dalla motonave Plutus, battente bandiera di Palau, sarebbe stato trasbordato al motopeschereccio Ferdinando D’Aragona. La rotta del mercantile Plutus, partito nel mese di giugno dall’America centrale e precisamente dal porto di Santo Domingo, è stata seguita passo passo: ha infatti dapprima raggiunto il porto di Trinidad e Tobago e successivamente quello di Las Palmas (Gran Canaria, in Spagna) nella giornata del 7 luglio, ultima sosta conosciuta prima di attraversare lo stretto di Gibilterra, e giungere infine nel canale di Sicilia, in attesa del motopeschereccio che nel frattempo era salpato dalle coste calabresi. Una volta abbandonato il carico di droga, la motonave riprendeva il largo in direzione della Turchia, ma veniva bloccata dalle unità navali del corpo che nel frattempo si erano lanciate al suo inseguimento.


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