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Guerra in Ucraina. Musumeci: “Sicilia pronta a ospitare i profughi”. Confcommercio: “temiamo ricadute nel turismo e nella trasformazione degli alimentari”

"Coopereremo con le nove prefetture dell’Isola per fornire collaborazione e coordinare gli aspetti logistici, assieme alla Protezione civile regionale, per la distribuzione di farmaci e di ogni genere di prima necessità"

“La Sicilia, culla di accoglienza e integrazione, con la generosità di sempre, è pronta a ospitare i profughi ucraini costretti a lasciare ogni cosa per fuggire dal conflitto in corso ai confini dell’Europa”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

“Coopereremo con le nove prefetture dell’Isola per fornire collaborazione e coordinare gli aspetti logistici, assieme alla Protezione civile regionale, per la distribuzione di farmaci e di ogni genere di prima necessità – aggiunge – e perché i profughi possano avere tutta l’assistenza di cui necessitano. Con l’auspicio che, al più presto, quanto sta accadendo in Ucraina abbia soluzione positiva e pacifica”.

“La Uil è pronta ad accogliere ed aiutare i profughi, soprattutto donne e bambini, in fuga dall’Ucraina. La nostra terra ha già ospitato e assistito i migranti in fuga da guerra e povertà. Non ci tireremo indietro nemmeno questa volta”. Così Luisella Lionti, segretario della Uil Sicilia, che spiega: “in tutte le nostre sedi, infatti, gli operatori potranno aiutare le famiglie a compilare le domande e i moduli per ottenere più velocemente la richiesta di asilo politico o il ricongiungimento familiare. Ma anche a rispondere a tutte le domande che riguardano servizi e lavoro. Questo sindacato è da sempre contrario a tutte le guerre, sarà in prima linea anche questa volta facendo appello a dialogo e pace. Intanto le nostre bandiere sono a mezz’asta con un drappo nero”.

“Intollerabile il ritorno alla guerra, servono risposte ferme. Ma serve, soprattutto, porre fine alle grandi sofferenze che sta subendo il popolo ucraino e abbattere, di conseguenza, i rischi estremi di un allargamento del conflitto”. Il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, commenta così, in linea con quanto dichiarato dai vertici nazionali della confederazione, quanto sta accadendo in queste drammatiche ore “anche per fronteggiare – aggiunge – l’impatto di questa drammatica crisi su cittadini e imprese a causa, in particolare, di ulteriori impennate dei prezzi dell’energia. Un’analisi più approfondita sulla questione economica, fermo restando che, al momento, però, la priorità è che si arrivi al “cessate il fuoco” per scongiurare la perdita di altre vite umane ci fa riflettere su ciò che ci siamo lasciati alle spalle: nel periodo precovid, in termini di presenze, nel 2019 i turisti russi che hanno scelto la nostra isola come meta per le proprie vacanze sono stati intorno a 400.000 ed hanno speso nei nostri confini regionali qualcosa come 35-40 milioni di euro, pari al 2,2% della spesa dei viaggiatori stranieri in Sicilia. I russi, insieme a quelli americani, sono tra i turisti che spendono di più. Siamo fortemente preoccupati per le ripercussioni che le tensioni causate dalla guerra alle porte dell’Europa avranno sulla ripresa del nostro sistema economico. Ne soffrirà il nostro export, ma anche lo shopping, oltre che il turismo. Anche per questo è importante che si estingua il rischio dell’accanirsi di un conflitto che nuocerebbe al mondo intero”.

In più, il comparto dell’ingrosso alimentare segnala che l’impennata dei prezzi del frumento (l’area Russia-Ucraina è tra le maggiori per le forniture di grano e mais) avrà ricadute pericolose nel settore delle produzioni e trasformazioni alimentari. “Questa situazione – conclude Manenti – va a sommarsi alla già grave crisi energetica che da mesi ci sta colpendo. Gli aumenti del grano, del carburante e di tutte le materie prime rischiano di compromettere la buona crescita che in Sicilia si stava, a fatica, registrando, spostando ulteriormente l’orizzonte del ritorno alla normalità”.


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