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Guerra tra fazioni in Forza Italia: eletto il nuovo capogruppo all’Ars… anzi no, nomina inefficace

L'elezione è avvenuta nel corso di una riunione convocata da sette deputati critici nei confronti del leader siciliano del partito, il vicecapogruppo: "azzeriamo tutto"

Mario Caputo

Guerra tra fazioni in Forza Italia. Questa volta si riverbera in modo surreale sul gruppo all’Assemblea regionale siciliana, con l’elezione a capogruppo di Mario Caputo, sconfessata dal suo predecessore che si ritiene ancora in carica. “Apprendo dalla stampa che il gruppo parlamentare di Forza Italia avrebbe un nuovo capogruppo. Ricordo però – afferma Tommaso Calderone, fedelissimo del presidente dell’Ars e coordinatore azzurro, Gianfranco Micciché – che il gruppo medesimo è un’associazione, che come tale è regolamentata da norme codicistiche che non prevedono l’autoconvocazione. È prevista la richiesta di convocazione, a cui solo il capogruppo può dar seguito”.

L’elezione è avvenuta nel corso di una riunione convocata da sette deputati critici nei confronti del leader siciliano del partito. A pesare anche le diverse posizioni sulle candidature alle Regionali e a Palermo. Ma Calderone insiste: “Solo nel caso di ingiustificata inerzia del capogruppo, ci si può rivolgere al tribunale, per chiederne la convocazione. Pertanto considero la nomina di Mario Caputo come tamquam non esset, perché non sono state rispettate le procedure”. Nei prossimi giorni annuncia, darà seguito “alla richiesta di convocazione alla presenza di tutto il gruppo di Forza Italia, non di una sola parte, che rispetto a un procedimento codificato si è autoconvocata. Metterò all’ordine del giorno la nomina del nuovo capogruppo, insieme a varie e eventuali istanze. Ma ribadisco: è impensabile che si proceda in tale modo rudimentale. Ci sono delle procedure da rispettare, secondo canoni previsti per legge. La nomina dell’on. Caputo è priva di efficacia”

“Ai colleghi del gruppo azzurro all’Ars che oggi hanno autoconvocato una riunione per l’elezione del nuovo capogruppo, lancio un invito: azzeriamo tutto. Ritengo che a questo punto della Legislatura, la cosa giusta da fare è un reset totale delle commissioni parlamentari – tacciate di immobilismo – e degli assessorati. Lo dico con cognizione di causa, ricordando a me stesso che colui che parla, qualche voto in Forza Italia lo ha portato, senza pretendere nulla in cambio. Azzeriamo tutto per un resoconto onesto e chiaro, che ponderi l’operato svolto da ciascuno di noi. I Siciliani non sono interessati alle dinamiche di palazzo, alle correnti di partito o chi sia il capogruppo piuttosto che il presidente di commissione. A loro interessano risposte chiare su come uscire fuori dalla palude di due anni di pandemia. Risposte che siano funzionali alla crescita dei territori che rappresentiamo. Non è con le ripicche o con le fughe in avanti che possiamo inaugurare una nuova stagione all’insegna del dialogo. Siamo a ridosso di importanti scadenze elettorali. Serve una connessione totale con le istanze dei siciliani. I partiti sono la cassa di risonanza di tali istanze. Non siano svuotati della loro funzione principale, in nome di recriminazioni e personalismi”. Lo afferma il vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars, on. Michele Mancuso.


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