Il grande freddo cala anche sulla scuola a Palermo. Si diffonde la mobilitazione di studenti, genitori e docenti contro la difficoltà di studiare e lavorare negli istituti dove spesso non funzionano gli impianti di riscaldamento, si è costretti a tenere addosso cappotti, sciarpe e cappelli e diventa una impresa stoica restare ai banchi per tutto l’orario scolastico. Nei giorni scorsi la cronaca ha consegnato il caso di ipotermia di una bambina di 10 anni. Ma sono diverse le situazioni di grande difficoltà. E stamane sono stati bloccati anche gli ingressi dell’istituto professionale “Pietro Piazza” di Palermo. Gli studenti non sono entrati in classe e sono rimasti davanti la scuola per pretestate contro il mancato funzionamento dei riscaldamenti. “Non siamo studenti di serie B”, si legge nello striscione. Cori, fumogeni e megafoni per attirare l’attenzione del dirigente scolastico e della città metropolitana che ha la competenza sull’edilizia scolastica e sulla manutenzione dell’impianto.
“Protestiamo per i nostri diritti – spiega Pietro Barbalà, rappresentante d’istituto – perché non possiamo continuare a fare lezioni in aule gelide, in cui non c’è la temperatura minima per studiare. La caldaia è rotta: pretendiamo che si intervenga immediatamente per risolvere il problema o ci rifiutiamo di entrare in classe a oltranza». Quello della mancanza di riscaldamenti è un problema annoso che coinvolge troppe scuole in città, elementari, medie e superiori. Le proteste montano ormai da giorni, soprattutto dopo il caso di ipotermia che ha coinvolto la bimba di 10 anni. Qualche giorno fa anche al Majorana e al Marco Polo gli studenti avevano mostrano malumore con blocchi didattici e assemblee straordinarie. “La nostra scuola è fatiscente – continua Umberto Dolce, rappresentante di consulta – abbiamo troppe carenze. Mancano persino le derrate alimentari per poter svolgere la pratica all’interno della scuola. Come è possibile che ciò avvenga in un istituto alberghiero? Se non ci ascoltano, saremo noi a farci sentire e urlare più forte”. Secondo l’ultimo aggiornamento pare che il pezzo per riparare la caldaia sia in arrivo oggi. Al momento, però, nessuna certezza e gli studenti continuano a rimanere davanti gli ingressi.
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