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Il “caso” Cannes apre una ferita nel governo: tutti contro Fratelli d’Italia e Manlio Messina

Dopo che l'ex assessore Messina ha accusato lo stesso Schifani di essere il responsabile del finaziamento poi annullato

Il centrodestra siciliano scivola sulla croisette di Cannes, dopo la revoca da parte del presidente della Regione, Renato Schifani, del finanziamento milionario per una partecipazione della Sicilia al celebre festival cinematografico, oggi nel mirino di una indagine della procura della Corte dei Conti. A scatenare una bagarre che in meno di 24 ore ha condotto l’alleanza sull’orlo di una crisi (per il momento) solo di nervi, facendo venire a galla vecchi rancori politici, è stato l’ex assessore al Tursmo, Manlio Messina, di Fratelli d’Italia, che ha accusato lo stesso Schifani di essere il responsabile del finaziamento poi annullato.

In merito all’edizione del 2023 – ha detto Messina all’emittente Antenna Sicilia – tutto viene fatto in un arco temporale che va dal 20 ottobre all’11 novembre, ovvero quando io non sono più assessore al Turismo e non lo è ancora Scarpinato (il nuovo assessore al Tursmo, anche lui di Fratelli d’Italia). L’assessore al Turismo ad interim, in attesa delle nuove nomine, era proprio il governatore Schifani”.

Le dichiarazioni di Messina, che per la verità aveva dato per primo il via da assessore a una partecipazione milionaria a Cannes nella precedente edizione, non sono passate inosservate, ed è dovuto intervenire Giovanni Donzelli, uno dei parlamentari più vicini a Giorgia Meloni, per chiedere a tutti i protagonisti di mettere il silenziatore alle dichiarazioni. Doveva essere, quella gettata da Donzelli, acqua sul fuoco, e si è invece rivelata benzina: “Con il dovuto rispetto, riteniamo che l’onorevole Donzelli dovrebbe rivolgersi ai suoi colleghi di partito quando parla di stillicidi di dichiarazioni e richiama tutti alla sobrietà“, ha affermato il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Stefano Pellegrino, che in mattinata aveva invocato un “chiarimento” con Fratelli d’Italia alla luce delle dichiarazioni di Messina.

Sia Forza Italia, sia il Presidente della Regione – ha proseguito Pellegrino – hanno assunto, sin dall’inizio di questa delicata vicenda, un atteggiamento attento e rigoroso, senza mai dar luogo ad esternazioni di sorta. Lo stesso non può dirsi per alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, con un suo assessore in carica che ha esternato di non voler rassegnare dimissioni non richiestegli, ed un ex assessore che ieri ha sferrato un inaccettabile e gravissimo attacco pubblico al Presidente Schifani sulla base di considerazioni tanto offensive quanto infondate. Dichiarazioni che hanno creato sconcerto in gran parte dell’opinione pubblica“.

Da parte della DC – ha detto a sua volta Totò Cuffaro – nessuno stillicidio di dichiarazioni e meno che mai supposizioni e congetture. Abbiamo dovuto stigmatizzare le incredibili dichiarazioni di Messina del tutto infondate e fuori luogo. Non possono bastare le dichiarazioni di Donzelli, il suo tentativo di cercare tutte le informazioni complete e corrette. Crediamo che sia opportuno una revisione delle dichiarazioni di Manlio Messina ed una più pacata riflessione dell’assessore Scarpinato senza sfuggire dal proprio ruolo e delle responsabilità ad esso legate“.

Anche la Lega si è schierata a difesa di Schifani, e contro Messina, Scarpinato e Fratelli d’Italia. “Sulla vicenda legata al festival di Cannes ed alla società lussemburghese Absolute blue – ha affermato Marianna Caronia, capogruppo all’Ars – il presidente Renato Schifani ha solo il merito di aver portato alla luce carte e procedure sulle quali non a caso anche l’avvocatura regionale e poi la Corte dei conti hanno ritenuto di doversene interessare. Rivolgersi con toni oltraggiosi al presidente Schifani come tenta di fare qualcuno che invece in quell’assessorato, avendo la delega al turismo, ha avuto il potere per determinarne la linea di azione, fa pensare che l’emersione della faccenda lo abbia infastidito al punto di aggredire politicamente il presidente della Regione che è il capo di un governo nel quale Fratelli d’Italia ha ruoli importanti e per i quali, in particolare per la nomina dell’assessore regionale al Turismo ha insistito nella trattativa per la formazione del governo regionale. Se i temi e i metodi sono quelli dell’attacco con ribaltamento delle responsabilità sul presidente della Regione penso che si rischi di giungere politicamente ai titoli di coda”.

Chi, invece, difende Messina è Nello Musumeci, oggi ministro della Protezione civile, ma fino a ieri presidente della Regione Siciliana: “Ho fiducia nell’operato del mio assessore Manlio Messina – ha detto – naturalmente posso parlare delle cose che appartengono alla mia gestione. Il governo ha dato un obiettivo, quello di promuovere la Sicilia in tutte le più prestigiose sedi nazionali e internazionali. È stato fatto a Cannes ed è stato fatto con un ritorno notevole di immagine, questa è la politica.”


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