“In Silvio Berlusconi c’è sempre stata la volontà di unità, è nel suo Dna poiché considera il centrodestra una sua creatura. Per questo a buon titolo è stato designato consigliere strategico di Giorgia Meloni. L’anomalia di questa realtà è che, a causa di meccanismi elettorali, a parità di voti la Lega ha raccolto più parlamentari di FI e questo ha inciso sull’assegnazione dei ministeri. Ritengo che il buon tempo sia tornato, anche perché Berlusconi non ama litigare”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ospite di TimeLine su Skytg24.
“C’è stato un momento in cui c’era il rischio che certe contrapposizioni venissero ereditate nella mia Regione. Ma io ho fatto muro. Sono stato chiamato ad agosto dai vertici del centrodestra per unire la coalizione. Ho accettato e mi sento garante di tale unità” – ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani.
“In questo – ha aggiunto – ho trovato piena sintonia nel gruppo di FI, anche ieri nel corso della riunione alla quale ha presieduto Miccichè essendone il coordinatore, il quale ha riconosciuto che era il momento del dialogo e del confronto nel centrodestra che deve governare la Sicilia, che ha tanti problemi e che non può consentirsi litigiosita come si è visto nell’ultimo anno”.
“Pensare che Berlusconi attraverso il ministero della Giustizia possa fare iniziative a suo favore, mi pare assurdo, perché ha già pagato… A tutto c’è un limite, Berlusconi ha pagato il massimo di quello che si possa pagare in termini di persecuzione giudiziaria. Quali leggi ad personam potrebbe mai fare? Potrebbe invece procedere alla grande riforma della separazione delle carriere. Continuare a parlare di leggi ad personam è fuori luogo. Berlusconi ha già dato…”, ha concluso.
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