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Il report di Meter sulla pedopornografia fa rabbrividire: oltre 5mila link segnalati, aumentano le vittime sotto i 12 anni

Da sempre Meter cerca di dare speranza alle piccole vittime di abuso offrendo servizi alle famiglie che ne chiedono l’intervento

«La sfida contro la pedocriminalità non è un gioco. L’impegno è costante ed irrinunciabile ed è faticoso esprimere l’indefessa passione che ogni volontario di Meter mette, per l’infanzia contro gli abusi. I numeri riescono a costruire una realtà, scalfendo le corazze dell’indifferenza e dell’insensibilità. È già troppo un solo bambino abusato. Sono eccessivi i milioni di bambini che vengono violati nella loro intimità, annientandone la dignità. Sono numeri che raccontano un ‘disordine umano’, raccolgono storie di minori ai quali i pedocriminali – in un rapporto 1:1 – hanno rubato l’innocenza. Inquantificabili abusi dei quali il web – strumento irrinunciabile e positivo – ha amplificato la drammaticità, la criticità, nei numerosi naufragi dentro le periferie digitali. La pedofilia online rappresenta una gamma di delitti tra i più efferati che si inquadrano nell’ambito della criminalità transazionale.»

Con queste parole il fondatore e presidente di Meter, don Fortunato Di Noto, introduce il Report edizione 2023 preparato dall’Associazione Meter E.T.S. (www.associazionementer.org) e presentato oggi presso la sede Meter di Pachino (SR). Il Report rappresenta la summa del lavoro svolto dall’Associazione Meter nel corso dell’anno appena finito: ma è anche – forse soprattutto – l’elenco di un dolore che non accenna a finire.

La classifica vede il Paese più ricco e potente al mondo numero uno anche nella pedopornografia online: sono gli Stati Uniti d’America la nazione prima in classifica per quanto riguarda il numero di domini (le “targhe” dei siti Web) con 613 indirizzi verificati e segnalati, seguiti dalle Filippine (215 segnalazioni) e il Montenegro (93).

Il numero di link denunciati quest’anno è di 5.745, e molto materiale viene smerciato attraverso il deep o dark web, il lato oscuro della Rete nel quale le associazioni a delinquere di tutto il mondo espandono i loro traffici dal momento che i siti di questa parte di Internet non vengono indicizzati dai motori di ricerca tradizionali: è quindi possibile, utilizzando un browser di nome Tor, accedere in piena riservatezza al deep web con la certezza di operare senza essere identificati.

Il materiale viene spesso diffuso attraverso archivi compressi in formato .RAR: 1.260 cartelle segnalate alla Polizia Postale (con cui Meter ha un accordo di collaborazione dal 2008), con all’interno una quantità enorme di foto e video.

Preme sottolineare che non si tratta di attori, ma di bambini e quanto accade è tutto vero, con vantaggi economici per chi produce e scambia pari a cifre da capogiro. Da ultimo la pedofilia ha scoperto i segreti del marketing, da un sondaggio tra gli utenti consegue la produzione di materiale secondo le richieste del mercato.

L’OS.MO.CO.P. (Osservatorio Mondiale Contro la Pedofilia) di Meter ha segnalato 2.110.585 foto, 651.527 video e 1.260 cartelle compresse che confermano la modalità di scambio degli ultimi anni e quindi la condivisione di mega raccolte di file .RAR per il traffico di bambini violentati. 237 i gruppi social segnalati.

Dal 2002 ad oggi Meter ha segnalato in totale 225.316 link. Dietro ognuna di quelle foto c’è una vittima. I casi seguiti al Centro Ascolto Meter sono stati 220.

I domini nazionali e generici, ossia le “targhe” dei siti internet mondiali per segnalazioni. I più utilizzati sono .com (4.193 segnalazioni), .onion (85), .net (54). Seguono: .link (31), .site (21), .org (11), .asia e .stream (9 ciascuno), .chat (2). Totalizzano una segnalazione in totale: .art, .club, .host, .top, .video.

Per quanto riguarda i domini di primo livello: nazionali (totale 1.325), come detto in precedenza, una preponderanza del dominio .com tra i generici. I Paesi emergenti: USA (613 segnalazioni dominio .us), Filippine (215 domini .ph), Montenegro (93 .me).

I grafici della geolocalizzazione dei server evidenziano che America (3.849 link) ed Europa (699 link) detengono la maggior parte delle aziende che gestiscono i server che permettono il funzionamento di molti siti o piattaforme in cui si divulga materiale pedopornografico. Questo dato è interessante poiché fa comprendere il meccanismo economico sottostante: i continenti più ricchi risultano essere i “padroni del web”, fornitori di servizi che i cyberpedofili usano per i propri traffici criminali.

Analizzando il grafico della geolocalizzazione dei server di Asia, Africa e Oceania si comprende chiaramente che è quasi irrilevante la presenza dei server in Stati appartenenti a tali continenti. Nel 2023 Africa e Oceania con 0 link, Asia 7 link.

L’OS.MO.CO.P. ha rilevato che molte giovani con disabilità vengono contattate sui social network, circuite e indotte a produrre materiale sessualmente esplicito, spesso con richieste estorsive sotto la minaccia di divulgare il materiale pornografico. I bambini disabili sperimentano tassi di violenza più elevati in quanto a porli in una condizione di rischio è il loro stato di dipendenza nei confronti di chi si prende cura di loro e per la difficoltà ad interpretare l’ambiente che lo circonda e a comunicare le proprie esperienze e vissuti.

Preoccupa il fenomeno della Pedomama (l’abuso sessuale femminile), donne, madri che compiono abusi sessuali ai danni di minori, moltissimi sono i neonati seviziati e abusati sessualmente.

Aumentano i filmati pedopornografici con la presenza di animali, soprattutto i cani che, indotti, compiono atti sessuali su minori, spesso è materiale autoprodotto in contesti familiari.

Infine, l’abuso di minori su minori. Spesso sono maschi, prevalentemente adolescenti, in video autoprodotti. Compiono violenze su minori, anche in gruppo.

Anche quest’anno l’analisi del materiale pedopornografico che Meter scova online conferma la tendenza dell’anno scorso: i link monitorati per fasce d’età indicano che la preferenza sia delle foto che dei video è per la fascia d’età 8/12, che totalizza 3.873 link monitorati (1.649.946 foto, 558.172 video totali). Seguono la fascia 3/7 con 1.708 (458.223 foto, 93.151 video), e a chiudere quella 0/2 anni con 304 (383 foto, 173 video). Da notare che la differenza tra i dati del monitoraggio e i totali per fascia d’età è riconducibile alla difficoltà di rilevare l’età anagrafica di alcuni bambini perché l’inquadratura non permette la distinzione: ecco perché le foto totali in monitoraggio sono pari a 2.110.585 e per fascia d’età 2.108.552 mentre i video sono 651.527 totali contro 651.496 in totale per fascia d’età. Vi ricordiamo inoltre che, in ogni caso, la riduzione dei numeri è frutto degli effetti del deep web che si fanno sempre più sentire grazie alla sua convenienza per velocità e anonimato. La mancanza di norme sovranazionali e coordinamento tra gli inquirenti fa poi il resto.

Da sempre Meter cerca di dare speranza alle piccole vittime di abuso offrendo servizi alle famiglie che ne chiedono l’intervento: tra questi il Centro Ascolto e di prima accoglienza che è – di fatto – il cuore di Meter. Qui chi si ascolta e chi è ascoltato si uniscono per creare un ambiente accogliente e sicuro. Si lavora offrendo accoglienza, dove non manca mai l’informazione sul servizio che chi si rivolge a Meter sta per ricevere; segue l’attenzione, perché il Centro Ascolto offre tempo, discrezione e comprensione dei problemi; orientamento per la scelta degli interventi possibili su un piano concreto.

Nel 2023 il Centro Ascolto ha accolto 220 richieste di tutela dei minori: 67 casi sono inerenti i rischi online (27 casi di sicurezza online, 20 adescamento online, 17 pedopornografia, 2 dipendenza da internet, 1 cyberbullismo con il coinvolgimento di 11 minori); 52 casi sono inerenti abusi su minori (26 abusi sessuali, 18 abusi sessuali nel passato, 3 abusi psicologici, 2 violenze assistite e 2 abusi minore-minore, 1 maltrattamento). 36 casi di disturbo del neurosviluppo, 19 disturbo d’ansia, 6 depressione, 5 disturbo psicotico, 3 disturbo alimentare, 1 disturbo dell’attaccamento, 1 dipendenza da sostanza, 1 disturbo postraumatico da stress. 20 casi di relazioni familiari disfunzionali, 7 difficoltà emotive relazionali, 2 casi di lutto.

L’accoglienza e l’ascolto avviene anche tramite il numero verde (800 455 270): 80 le consulenze psicologiche e 46 psicoeducative.

L’utilizzo continuativo e sistematico dei videogiochi durante il tempo libero (quindi nella fascia serale nelle giornate infrasettimanali) sostitutivo di attività alternative relazionali nel contesto familiare genera una tendenza all’isolamento e una chiusura nei confronti delle figure parentali. Spesso il gioco virtuale rappresenta una realtà alternativa e una modalità per fuggire dal contesto che li circonda. Questo stato di benessere, di piacere che procura il gioco online per tempi prolungati può potenzialmente generare nei giovani uno stato di dipendenza. E anche qui il rischio adescamento non manca: spesso al minore viene chiesto un contatto telefonico, e si chiede di spostare la conversazione dal videogioco ad una dimensione privata. Si chiedono foto di nudo, oppure si cerca di creare una relazione affettiva.

I pedopornografi sono già da qualche anno all’opera per la produzione di video e foto di “false rappresentazioni” di abusi sui bambini con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, il materiale prodotto è subito a disposizione dei pedofili nel deep web e nel dark web. Alcuni gestori di server provider che ospitavano questo materiale prodotto dalla AI hanno rimosso sia i video che le foto.

La situazione è rimasta immutata. La rete di sostegno alla pedofilia è una vera e propria lobby strutturata e ben organizzata (raccolta fondi e giornata internazionale pro-pedofilia) che fornisce consigli su come adescare i bambini e indica siti online dove è possibile trovare foto e video con contenuti pedopornografici.

Numerosi i portali delle lobby e dei movimenti pro-pedofilia che Meter ha denunciato in tutto il mondo. I professionisti Meter si sono occupati di pedofilia e delle insidie della rete: analisi dei profili di pedofili e vittime, dinamiche del fenomeno, aspetti psicologici del pedofilo, conseguenze sulla vittima, rischi che celano Internet e la tecnologia (cyberbullismo, sexting, sextortion, grooming, body shaming) ed educazione e sicurezza online.

Nel 2023 incontrati oltre 25.000 docenti, studenti e le loro famiglie, promuovendo progetti di ricerca e collaborazioni scientifiche nelle neuroscienze, il diritto, l’età evolutiva e le tematiche in oggetto.

Nel 2023 Meter ha continuato ad essere presente nelle realtà ecclesiali che ne hanno fatto richiesta sia per la formazione e la sensibilizzazione, sia per rispondere a richieste di aiuto e consulenze specialistiche. Le tematiche affrontate negli incontri formativi riguardano il mondo dell’infanzia, in particolare la pedofilia e i rischi online (26 incontri).

Ha incontrato 17 diocesi, 1.200 tra sacerdoti, religiosi/e, seminaristi e 6.000 fedeli.

Le presunte vittime di abusi (minori e adulti vulnerabili) da parte di chierici che si sono rivolte al Centro ascolto di Meter sono state accolte e accompagnate nell’iter di sostegno psicologico e psicoterapeutico, giuridico (canonistico e penale) e indirizzate al Servizio Tutela Minori delle Diocesi di appartenenza.

La Giornata dei Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza, contro la pedofilia (GBV), è nata nel 1996 e ad oggi viene celebrata a livello nazionale e internazionale dal 25 aprile alla prima domenica di maggio. Nel 2024 per la XXVIII GBV, dopo varie iniziative nazionali, come consuetudine, si concluderà il 5 maggio a Roma in Piazza San Pietro.

Don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente Meter, dichiara: «La pedopornografia non è solo video e immagini, è la drammatica realtà di abusi già subiti. Distrugge il presente e compromette il futuro. Il contrasto della pedocriminalità, sempre più strutturata e ben organizzata online, necessita di collaborazioni nazionali e internazionali. È urgente intervenire per l’individuazione dei pedocriminali, non dimenticando l’azione di identificazione delle vittime che necessitano di essere supportate psicologicamente. – Conclude don Di Noto: La società deve acquisire maggiore consapevolezza del dramma devastante degli abusi sui minori, attraverso azioni di prevenzione, sensibilizzazione e formazione.»


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