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Imprenditore morto a Palermo, la tesi del suicidio: cosa dicono le videocamere. Una lettera per “spiegare”

Se gli fosse successo qualcosa si sarebbero dovuti rivolgere all'avvocato "che conosce tutta la situazione"

Sono proseguiti per tutta la notte i rilievi della polizia scientifica in via Ugo La Malfa a Palermo, nel luogo in cui è stato ritrovato il cadavere dell’imprenditore Angelo Onorato, marito dell’eurodeputata Francesca Donato. Al collo dell’uomo – che era al posto di guida della sua Range Rover – era stretta una fascetta di plastica, di quelle autobloccanti e sulla camicia alcune macchie di sangue. La salma è stata trasportata, a tarda sera, alla camera mortuaria del Policlinico di Palermo, in attesa dell’autopsia. Gli investigatori della Squadra Mobile, guidata da Marco Basile – coordinati dal procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Ennio Petrigni –  indagano a 360 gradi non escludendo nessuna pista, dall’omicidio al suicidio. Ieri fino a tarda sera, alla Squadra Mobile, sono state sentite sia Francesca Donato che la figlia ventunenne, Carolina. Sono state loro che, avendo notizie di Onorato lo hanno rintracciato tramite una app sullo smartphone. Alla Mobile gli investigatori hanno anche sentito un amico, avvocato, dell’imprenditore. Si indaga anche per verificare la situazione economica e patrimoniale dell’imprenditore che – secondo quanto si apprende – ieri aveva appuntamento con una persona a Capaci, un comune alle porte del capoluogo siciliano.

In una lettera Angelo Onorato, l’architetto marito dell’eurodeputata Francesca Donato, trovato morto ieri in auto con una fascetta stretta attorno al collo, avrebbe scritto alla famiglia che stava affrontando un momento difficile e che se gli fosse successo qualcosa si sarebbero dovuti rivolgere all’avvocato “che conosce tutta la situazione”. Il legale, un tributarista, è stato sentito ieri dalla polizia. L’imprenditore si affidava al professionista per gli aspetti fiscali della sua società. Gli investigatori lo avrebbero ascoltato per accertare la situazione economica di Onorato ed eventuali collegamenti con la sua morte per questione di debiti o crisi finanziaria.

Nel biglietto di Onorato ci sarebbero anche indicazioni generiche su chi avrebbe potuto danneggiarlo. Moglie e figlia di Angelo Onorato continuano a ripetere che il congiunto non si è suicidato ma sarebbe stato ucciso. Ma le immagini delle videocamere di sorveglianza avvalorano la tesi del suicidio.

Il suv di Onorato era parcheggiato in un punto cieco tra due telecamere di sorveglianza. Dalle registrazioni delle immagini è evidente che nessun veicolo si è fermato nei pressi del Range Rover del professionista perché tutte le macchine “filmate” sono passate in un tempo incompatibile con una sosta. Né è stato ripreso alcun passante a piedi. Le circostanze avvalorerebbero la tesi del suicidio, tranne ipotizzare che il killer si sia allontanato arrampicandosi sul muro, alto almeno due metri, che delimita l’autostrada per evitare di essere ripreso.

“Mio padre non si è suicidato, è stato ammazzato…. Per come io stessa e mia madre lo abbiamo trovato vi dico che non è un suicidio ma un omicidio”. Così Carolina Onorato si esprime con un post sui social. La ragazza – con la madre, l’eurodeputata Francesca Donato, è stata sentita ieri sera dagli investigatori della Squadra Mobile dopo che erano state loro stesse a rintracciare l’uomo tramite una app sul telefonino.

“Le notizie viaggiano alla velocità della luce e spesso inesatte – scrive – quindi sento la necessità d specificare come stanno le cose. Non era una persona che avrebbe mai lasciato la sua famiglia e soprattutto per come io stessa insieme a mia madre lo abbiamo trovato, vi dico che non è stato suicidio ma omicidio. Che nessuno osi dire o anche solo pensare che mio padre si sia suicidato”.

Fonte: Ansa.it


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