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In corso nel Trapanese lo sgombero dei braccianti da ex cementificio

Per affrontare la questione, sin dall’8 giugno 2021 è stato istituito nella prefettura di Trapani un tavolo permanente che si è riunito fino allo scorso 16 maggio al fine di individuare strategie condivise e creare le condizioni per una definitiva soluzione

Sgomberato l’insediamento abusivo presso l’ex cementificio Calcestruzzi Selinunte, al confine tra i territori di Castelvetrano e Campobello di Mazara, occupato da oltre un decennio da lavoratori stagionali stranieri. L’area interessata è costituita da una ex fabbrica abbandonata all’interno della quale hanno trovato rifugio da oltre dieci anni numerosi lavoratori stranieri che ogni anno giungono nel territorio di questa provincia, fino a raggiungere il consistente numero di 800 presenze, in occasione della campagna olivicola, approntando abitazioni precarie e fatiscenti e vivendo in condizioni di assoluto degrado con conseguenti riflessi sulla salute e sull’ordine e la sicurezza pubblica.     Nella notte tra il 29 e il 30 settembre 2021 l’intero sito era stato distrutto da un grave incendio divampato per cause accidentali nel quale ha perso la vita un giovane originario della Guinea Bissau. Il gravissimo episodio non ha indotto gli occupanti ad abbandonare il sito, che è stato, invece, immediatamente rioccupato dai migranti che hanno riallestito in pochissimo tempo l’accampamento.

Nelle more della realizzazione degli immobili, per i lavoratori stagionali regolari in concomitanza con l’avvio della campagna olivicola, è stato allestito, sia nel 2021 sia nel 2022, un campo presso l’ex oleificio Fontane d’oro a Campobello di Mazara, composto dai 50 moduli abitativi donati da Unhcr alla prefettura, che hanno accolto centinaia di lavoratori in un contesto di legalità, grazie alla gestione curata dalla Croce Rossa italiana e finanziata dall’assessorato regionale alle Politiche sociali.

Nonostante tale alternativa, un nutrito gruppo di lavoratori extracomunitari, verosimilmente privi dei requisiti per la regolare permanenza sul territorio, hanno voluto mantenere stabile dimora presso l’ex cementificio, rifiutando la possibilità di essere ospitati nell’insediamento regolare allestito a Fontane d’Oro. In sede di Comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica ha quindi deciso di procedere allo sgombero dell’ex cementificio, “all’interno del quale si sono evidenziate nel frattempo numerose criticità e situazioni di evidente e diffusa illegalità”. Il sindaco di Castelvetrano ha quindi adottato, lo scorso 21 febbraio, l’ordinanza di sgombero, che si è resa inevitabile oltre che per motivi di carattere igienico-sanitario anche per le precarie condizioni strutturali del cementificio, accertate dai vigili del fuoco nel corso del sopralluogo disposto da questa prefettura. Per poter dare concreta esecuzione all’ordinanza sindacale e prevenire nuove future occupazioni, si rende necessario, viene spiegato dalla prefettura, coordinare le attività di bonifica del sito, demolendo i manufatti precari realizzati dagli occupanti e provvedendo allo smaltimento dell’immensa quantità di rifiuti, anche ingombranti, compreso l’amianto, accumulati negli anni all’interno dell’area. L’intervento di demolizione dei manufatti e delle opere abusive sarà effettuato dal 4° Reggimento Genio Guastatori – Battaglione “Simeto” dell’Esercito, mentre i rifiuti presenti nella zona saranno rimossi e smaltiti dal Comune di Castelvetrano che si avvarrà dell’impresa che in atto cura il servizio di igiene ambientale in quel territorio. In seguito allo sgombero, i lavoratori regolari che non avranno altro ricovero potranno temporaneamente trovare ospitalità presso l’insediamento ancora attivo presso l’ex oleificio Fontane d’Oro nel territorio del Comune di Campobello di Mazara.

Per affrontare la questione, sin dall’8 giugno 2021 è stato istituito nella prefettura di Trapani un tavolo permanente che si è riunito fino allo scorso 16 maggio al fine di individuare strategie condivise e creare le condizioni per una definitiva soluzione. Sin dai primi incontri si è posta la necessità di individuare e lavorare per una soluzione alloggiativa alternativa per gli occupanti che consentisse la definiva dismissione dell’insediamento abusivo che, oltre a presentare gravissime criticità sotto il profilo igienico-sanitario, favorisce lo sfruttamento lavorativo, il caporalato ed altri fenomeni di criminalità. Grazie al supporto fornito costantemente dalla prefettura, anche attraverso il tavolo permanente, i Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara hanno elaborato dei progetti per la realizzazione di insediamenti abitativi che sono stati già ammessi al finanziamento e sono attualmente in fase di realizzazione. In particolare l’Autorità di gestione dei fondi europei e dei programmi operativi nazionali, presso il ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica sicurezza, ha ammesso a finanziamento due progetti a valere sui fondi Poc Legalità 2014-2020, il progetto “Accoglienza nella legalità”, proposto dal Comune di Castelvetrano, e il Progetto proposto dal Comune di Campobello di Mazara, inerente la realizzazione di un ostello per braccianti agricoli immigrati vittime di caporalato presso l’area dell’ex oleificio Fontane d’Oro, per un valore di circa 1.300.000 euro ciascuno. L’auspicio della prefettura “è quello di garantire per le prossime campagne olivicole la presenza di adeguate strutture in grado di contrastare il degrado che caratterizza l’insediamento abitativo abusivo ed offrire un’alternativa alloggiativa stabile all’ex cementificio abbandonato che si va oggi a sgomberare”.


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