Le ustioni che avevano interessato il 70 per cento del corpo, non le hanno dato scampo: è morta anche la 34enne sorella maggiore del 30enne di origine tunisina che stanotte a Vittoria avrebbe dato fuoco all’abitazione dentro la quale stavano dormendo i suoi famigliari. Stamattina era deceduta la madre Marijam 55 anni, aveva ustioni nel 90 per cento del corpo. Due i superstiti, che però versano in condizioni disperate; il padre 57 anni ricoverato al Centro grandi ustioni di Palermo e la sorella piu piccola, 19 anni che ha il 50 per cento della superficie corporea ustionata ed è ancora in Terapia intensiva al Centro grandi ustioni del Cannizzaro di Catania dove poco fa è deceduta la sorella. Una terza sorella è rientrata a Vittoria; era fuori città, studentessa universitaria.
Il trentenne unico figlio maschio della famiglia Zaouali è dal pomeriggio al Commissariato di Vittoria. Gli agenti di polizia erano riusciti ad individuarlo dopo che si era allontanato dalla abitazione appena incendiata, in piazza Unità a Vittoria. Non si esclude possa scattare in nottata un provvedimento di fermo di indiziato di delitto.
Eseguito il fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura di Ragusa nei confronti del 30 enne che alle 2 di questa notte ha dato fuoco alla sua casa di piazza Unità a Vittoria, causando la morte per ustioni della madre 55enne e della sorella 34enne.
Il provvedimento è stato eseguito dalla polizia (commissariato di Vittoria e squadra mobile). L’uomo che era sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata per altra causa, è ritenuto responsabile dei reati di omicidio plurimo e tentato omicidio. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, cospargendo di liquido infiammabile la camera da letto dei genitori, il corridoio e l’ingresso di casa, appiccando il fuoco con un accendino ha causato la morte della madre e della sorella per le gravi ustioni mentre il padre 57enne e la sorella di 19 anni sono ancora in fin di vita ai centri grandi ustioni di Palermo e Catania, l’uno con il 41 per cento di ustioni profonde sul corpo e l’altra con il 50 per cento. È stato bloccato dalla polizia dopo 6 ore dall’incendio, alla stazione; voleva scappare con un pullman. Una notte cocitata; sul luogo dell’incendio i vicini di casa hanno cercato di dare una mano; poi i vigili del fuoco e gli agenti di polizia che si sono messi sulle tracce del 30enne individuandolo nelle prime ore del mattino.
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