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Inchiesta contro il doping nel ciclismo, perquisizioni a Damiano Caruso e Sonny Colbrelli

Entrambi militano nella Bahrain Victorious, la squadra al centro dell'indagine europea coordinata da Europol e Eurojust partita su impulso della Procura di Marsiglia

Ci sono anche due ciclisti italiani nel mirino nell’operazione contro il doping condotta dalle forze di polizia italiane e di altri sei Paesi: i carabinieri del Nas hanno eseguito perquisizioni a Brescia e a Ragusa, sequestrando diverso materiale. Si tratterebbe, a quanto apprende l’AGI, del 34enne siciliano Damiano Caruso e di Sonny Colbrelli, il 32enne di Desenzano del Garda che il 21 marzo aveva avuto un arresto cardiaco all’arrivo della prima tappa del Giro di Catalogna. Entrambi militano nella Bahrain Victorious, la squadra al centro dell’indagine europea coordinata da Europol e Eurojust partita su impulso della Procura di Marsiglia per “acquisto, trasporto, detenzione e importazione di sostanze proibite per l’utilizzo sportivo senza prescrizione medica”.

Oltre che in Italia, le perquisizioni sono state eseguite in Francia, Belgio, Spagna, Croazia, Polonia e Slovenia, tra il 27 e il 30 giugno. C’è stato anche un raid compiuto dalla polizia danese nell’hotel che ospita la squadra della Bahrain-Victorious a Copenaghen, teatro della cronometro inaugurale del Tour de France. Europol, che ha coordinato i blitz in raccordo con Eurojust e le polizie e le magistrature nazionali, ha riferito di perquisizioni nelle stanze e nei magazzini di ciclisti e membri di staff tecnici in 14 località con tre persone interrogate e le sostanze sequestrate sono state consegnate ai laboratori per le analisi.

Europol ha fatto sapere di aver spedito una decina di agenti nei Paesi coinvolti “per facilitare lo scambio di informazioni e fornire sostegno scientifico per gli apparecchi elettronici sequestrati”.


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