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Inchiesta Mosaico ad Agrigento, 26 indagati per traffico armi e droga

L'indagine nasce dall'omicidio di un imprenditore da cui si è aperta una faida fra il gruppo a lui vicino e quello rivale

Chiusa l’inchiesta “Mosaico” bis che ha fatto luce su un vasto traffico di armi e droga gestito da due bande criminali che avrebbero pure dato vita a una sanguinosa faida fra loro che ha provocato almeno cinque omicidi e una decina di tentati omicidi. Il pubblico ministero della procura di Agrigento, Paola Vetro, ha fatto notificare l’avviso di conclusione indagini nei confronti di ventisei persone. Le contestazioni sono relative al periodo compreso fra il 2018 e il 2020. Sette mesi fa era scattata l’operazione della squadra mobile con quattro misure cautelari. Fra gli indagati il favarese Gerlando Russotto, già condannato a sei anni proprio per la vicenda della faida, e Ignazio Sicilia, arrestato nell’ultima operazione antimafia Condor nonchè Filippo Russotto e Vincenzo Lattuca, rispettivamente ex fidanzato e fratello di Gessica, ragazza scomparsa misteriosamente da Favara nell’estate 2018.

L’indagine Mosaico nasce in seguito all’omicidio dell’imprenditore Carmelo Bellavia, detto “Melo Carnazza”, venditore di bevande all’ingrosso condannato con l’accusa di essere stato un fiancheggiatore del boss Gerlandino Messina. La sua uccisione, la sera del 26 gennaio del 2015, proprio davanti alla saracinesca dell’attività a Favara, ha aperto una faida fra il gruppo a lui vicino e quello rivale di cui avrebbero fatto parte killer e mandante. Gli inquirenti hanno accertato pure un giro di armi e droga connesso.


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