La prima sezione della Corte d’appello di Palermo ha assolto dall’accusa di peculato l’avvocato Walter Virga, uno degli amministratori giudiziari che spesso venivano nominati da Silvana Saguto per gestire i beni sequestrati e confiscati dalla sezione misure di prevenzione del tribunale del capoluogo siciliano. Virga, coinvolto in numerosi processi, era stato assolto da tutto, eccezion fatta per quest’ultimo procedimento, trasmesso da Caltanissetta (dove si giudicano i reati commessi dai magistrati del distretto di Palermo) proprio a Palermo.
Il giudizio chiuso oggi in secondo grado si riferiva all’appropriazione di 15 mila euro nella procedura Rappa: Virga, gestendo la situazione come se fosse stato il padrone di una concessionaria di auto sequestrata, avrebbe liquidato la somma al suo collaboratore Alessandro Kallinen Garipoli, senza alcun titolo, secondo l’accusa. L’avvocato Enrico Sorgi, che assisteva l’imputato, ha dimostrato che i pagamenti erano giustificati da attività svolte da Kallinen e oggi il collegio di appello, presieduto da Adriana Piras, ha scagionato il giovane avvocato, figlio di Tommaso Virga, un giudice anche lui coinvolto – e da tempo scagionato – nella stessa inchiesta Saguto. Con la sentenza la Corte ha anche revocato tutte le sanzioni accessorie e i risarcimenti disposti in favore della parte civile (la società Nuova Sport Car Spa). Nell’ambito di questo stesso processo l’imputato era stato già prosciolto in primo grado da tutte le altre imputazioni, come del resto era pure avvenuto nei vari gradi degli altri processi connessi alle attività illecite della Saguto, da due anni detenuta per scontare la pena dopo che è divenuta definitiva la sentenza emessa a Caltanissetta.
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