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Intesa tra Regione Siciliana e Rse per una gestione più efficiente della produzione da fonti rinnovabili

Rse ha individuato in Sicilia ben undici potenziali sistemi di accumulo idroelettrico per una potenza complessiva di circa 4 GW

Regione Siciliana e Rse hanno siglato un protocollo d’intesa triennale per agevolare la definizione di politiche tese al raggiungimento degli obiettivi stabiliti a livello europeo, nazionale e regionale in materia di transizione energetica e sviluppo sostenibile e a supportare la redazione della strategia regionale sulla gestione efficiente, economica ed efficace dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.

A firmare l’accordo Calogero Giuseppe Burgio, dirigente generale del dipartimento regionale dell’Energia, e Franco Cotana, amministratore delegato di Rse, società di Ricerca sul sistema energetico controllata dal Gestore dei servizi energetici, alla presenza dell’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.

«Grazie a questa collaborazione – dice l’assessore Di Mauro – Regione Siciliana e Rse potranno lavorare alla pianificazione di un modello energetico che comporti un basso costo per i cittadini e le imprese siciliane e promuovere la gestione efficiente dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili. Particolare attenzione, nell’ambito dell’accordo, è rivolta alla digitalizzazione dei sistemi elettrici, attraverso la creazione di smart grid neurali, e all’individuazione di configurazioni sostenibili di futuri impianti di pompaggio idroelettrico compatibili con il fabbisogno di accumulo, secondo le strategie energetiche del piano di sviluppo di Terna».

«Sarà verificata – aggiunge Burgio – la possibilità di realizzare in Sicilia la filiera produttiva inerente al convertitore del moto ondoso in energia elettrica denominato Wave Sax, da me sviluppato insieme al mondo accademico e a Rse nel porto di Civitavecchia. Questo potrebbe portare a enormi ritorni occupazionali per la nostra regione. Il Wave Sax, oggi a livello preindustriale, è l’unico a utilizzare la tecnologia mini-idroelettrica capace di sfruttare l’enorme quantità di energia presente nel mare, largamente superiore al fabbisogno antropico».

«Grazie alla sua posizione centrale nel Mediterraneo la Sicilia rappresenta un nodo strategico per le reti energetiche nazionali ed europee – afferma Cotana – Siamo lieti di poter offrire supporto nell’analisi e nella progettazione di piani per lo sviluppo di un sistema energetico regionale che risponda alle caratteristiche di efficienza e sostenibilità ambientale, considerando al contempo gli aspetti tecnici ed economici. Il nuovo meccanismo di approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico (Macse) è una grande opportunità per gli stoccaggi energetici idroelettrici della Sicilia».

Rse ha individuato in Sicilia ben undici potenziali sistemi di accumulo idroelettrico per una potenza complessiva di circa 4 GW. «I sistemi di accumulo idroelettrico basati su pompaggi tra due bacini a diversa altezza hanno vari vantaggi rispetto all’accumulo elettrochimico con batterie: durata quasi illimitata, indipendenza da materie critiche come il litio, utilizzo di tecnologie italiane», conclude Cotana.


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