Non ci sarebbero elementi investigativi di novità sulle indagini che riguardano la scomparsa di Daouda Diane. Lo ha detto il procuratore capo di Ragusa, Fabio D’Anna, tra i convocati dalla Commissione regionale antimafia riunita ad Acate. “Stiamo procedendo su diverse ipotesi di reato, non una specifica che permetta di propendere per una tesi o perun’altra. Si continuano a seguire diverse ipotesi investigative, ma non ci sono elementi concreti”.
Prosegue il procuratore: “Contiamo sulla eventuale collaborazione da parte della cittadinanza, chi lo ha visto per l’ultima volta che si faccia avanti”. Il mediatore ivoriano è scomparso intorno alle 14 del 2 luglio del 2022 dopo avere denunciato le condizioni degradate del cantiere in cui lavorava. “Sulle indagini non posso dire nulla. Le ultime tracce sono quelle che collocano il signor Diane nel cementificio – dice il capo della procura iblea – ma non sappiamo se sia effettivamente l’ultimo luogo dove è stato e se coloro che lavoravano nel cementificio siano state le ultime persone a vederlo. Non è emerso nulla dai rilievi effettuati. Il suo cellulare si è spento intorno alle 14 quasi in concomitanza con l’invio del video. Da qual momento in poi non abbiamo nulla. È agganciato ad una cella di Acate, abbraccia un territorio molto vasto, potrebbe essere il cementificio ma anche casa sua o in giro per Acate”.
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