Il complesso delle indagini condotte dalla procura di Perugia sulla cosiddetta Loggia Ungheria “ha portato a ritenere integralmente o parzialmente non riscontrate numerose propalazioni dell’avvocato” Piero Amara. Che per l’Ufficio guidato da Raffaele Cantone “tecnicamente vanno inquadrate come chiamate in correità dirette o de relato, e quindi come non accertati fatti narrati o in alcuni ha portato a ritenere avvenuti i fatti, ma escluso che in essi Amara avesse potuto svolgere un ruolo, come da lui riferito”.
A maggio del 2021 Amara aveva reso noto una piccola grande associazione segreta che avrebbe condizionato, e quindi avrebbe gestito, nomine e affari. L’avvocato Piero Amara, fulcro del Sistema Siracusa, aveva iniziato a raccontare a Perugia e la Procura iscritto il legale collaboratore nel registro degli indagati per associazione segreta. Della loggia Ungheria avrebbero fatto parte politici, magistrati, vertici delle forze di polizia, avvocati e imprenditori per un totale di circa 40 nomi.
“Si tratta di affermazioni che non consentono in alcun modo di essere considerate un riscontro all’esistenza di un’associazione – spiega la procura di Perugia – che oltre a dover essere segreta deve avere una serie di caratteristiche di cui questi soggetti nulla sono stato in grado di riferire”. Archiviata anche l’ipotesi di un’associazione per delinquere perché, scrive ancora Cantone, “si ritiene che non sia stata comunque provata l’esistenza di un nucleo organizzativo che potesse far configurare” il reato.
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