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“La mia famiglia sta cercando di scappare dall’Ucraina in guerra”: le parole di Nataliya al presidio No war

“Provo rabbia”, dice ai microfoni, reggendo in mano un cartello con la scritta “No war”

“La mia famiglia sta cercando di scappare da questa guerra ingiusta in Ucraina”. Lei ha lasciato l’Ucraina 11 anni fa. Ha scelto di venire in Italia, laurearsi e costruire un futuro qui in Sicilia. Suo padre non c’è più e sua mamma è qui con lei, ma nel suo Paese d’origine c’è tutto il resto della famiglia: ci sono gli zii, i cugini con cui è cresciuta da piccola e gli amici. Lei si chiama Nataliya Figurna, ha 36 anni, e questa mattina è scesa in piazza Archimede, per urlare il suo “no” alla guerra.

“Provo rabbia”, dice ai microfoni, reggendo in mano un cartello con la scritta “No war”.

Ha lunghi capelli biondi e occhi azzurri che si gonfiano di lacrime quando mostra la foto che sua cugina le ha mandato ieri. Uno scatto semplice che ritrae il cielo all’alba, quando il sole lo colora di rosa. Una foto che per noi potrebbe essere banale, ma per chi vive sotto l’assedio delle bombe è un’emozione. “Il giorno prima il cielo era nero a causa del fumo delle esplosioni – racconta Nataliya – E allora per mia cugina quella foto sarà sempre un bel ricordo”.

La manifestazione in piazza è molto partecipata e mentre lei si ferma a chiacchierare con noi, tutt’attorno si crea una piccola folla di persone che sentono l’intervista. A microfoni spenti qualcuno dice “ti vorrei tanto abbracciare“. E probabilmente un abbraccio collettivo, con il cuore, oggi a Siracusa c’è stato.


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