C’è attesa per l’esito dell’autopsia che sarà effettuata mercoledì prossimo sul corpo della quindicenne trovata morta impiccata martedì scorso a Piazza Armerina, nell’Ennese. C’è attesa da parte degli investigatori e c’è attesa da parte della famiglia, che ha nominato come legale di parte lesa Milena Ruffini, di Busto Arsizio. Il legale chiarito, nel corso di una conferenza stampa, che la famiglia Annaloro è estremamente stanca e provata da una situazione di estremo dolore. “È un momento estremamente tragico – ha detto Ruffini – e la vicenda che merita un approfondimento giudiziario. La procura, come sapete, ha aperto un fascicolo e ha nominato un perito (il patologo Massimiliano Esposito n.d.r.). Anche noi abbiamo nominato un nostro perito, Giuseppe Bulla, che affiancherà il dottor Esposito nelle operazioni peritali, cioè l’autopsia, che avverrà alle 14,30 all’ospedale di Enna. Fino a quella data – ha proseguito l’avvocato – non ci possono essere significativi risvolti per le indagini. Dobbiamo attendere. Al momento – ha sottolineato rivolta ai giornalisti – non abbiamo altro da darvi. Possiamo dire che all’esito dell’autopsia la famiglia valuterà se sporgere una denuncia ed eventualmente quale ipotesi di reato individuare. Poi sarà la procura a valutare”.
“Noi stiamo raccogliendo una serie di altri elementi, dettagli che si stanno affacciando piano piano e che, nel caso, intendiamo allegare alla nostra denuncia. In questi giorni ci sono molte interviste che sono state fatte ai miei clienti. Ci sono delle lacune nella ricostruzione delle ultime ore e degli ultimi giorni di vita di Larimar. Abbiamo bisogno di colmare queste lacune”. Lo ha detto Milena Ruffini, legale di parte lesa della famiglia della ragazza trovata morta impiccata martedì scorso a Piazza Armerina, nell’Ennese. “Se c’è qualcuno che sa, parli”, ha aggiunto. “Siamo in contatto con la procura e con il commissariato – ha spiegato – e ci siamo resi disponibili a collaborare con loro in ogni modo possibile. Chiediamo il rispetto per il dolore dei miei clienti e della loro privacy. Dateci modo di capire cosa è successo a Larimar. Abbiamo molta fiducia”. Alla domanda sul “silenzio” che regnerebbe in città, l’avvocato ha risposto: “Non sappiamo se ci sia silenzio. Le indagini sono secretate e chiediamo la riservatezza in questo momento, proprio perché in questa fase ogni informazione rientra nell’abito dell’indagine. Né voi né noi sappiamo cosa è successo. Se abbiamo indicazioni, lo diremo alla procura. Le informazioni devono restare nell’ambito dell’indagine, se vogliamo fare giustizia – ha concluso l’avvocato Ruffini – ci vuole rispetto e chiediamo silenzio. Stiamo cercando di riordinare le idee”.
“Giustizia, vogliamo solo giustizia”: la famiglia Annaloro è tornata a chiedere chiarezza sulla morte di Larimar, la quindicenne trovata morta impiccata martedì scorso. La madre della quindicenne ha ribadito di non credere al suicidio della figlia. “Era una ragazza che aveva tantissimi progetti – ha detto, nel corso di una conferenza stampa – e faccio un appello che se qualcuno ha visto o sa chi ha fatto male alla mia bambina, parli”. Larimar “era bravissima a scuola, e non aveva problemi relazionali “ed è per questo che non ci spieghiamo cosa è successo”. “Che tutti – ha aggiunto una delle sorelle – possano imparare da questa vicenda orribile”.
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