Al cantiere navale di Palermo una sede dell’Anpi dedicata a Liborio Baldanza, metalmeccanico, antifascista, deportato nei lager nazisti e morto a Mautahusen il 3 aprile 1945. Sarà inaugurata domattina, alle 8. Baldanza originario di Geraci Siculo, nel 1914, a 15 anni e 8 mesi, lavorò ai cantieri navali. fino ai 18 anni, quando partì per il servizio militare. Quella dei cantieri navali di Palermo è una delle prime sezioni dell’Anpi costituite in Italia nei luoghi di lavoro, per promuovere, attraverso iniziative di divulgazione e approfondimento, la conoscenza e la difesa della Costituzione italiana, la riaffermazione del valore della resistenza partigiana e il ripudio di tutte le guerre e di ogni forma di nazismo e di discriminazione. Il sindacato dei metallurgici della Cgil e l’Anpi nazionale hanno siglato un protocollo per l’apertura delle sedi nei posti di lavoro il 21 settembre scorso a Roma, a un anno dall’attacco alla sede della Cgil nazionale, con lo slogan “Fabbrichiamo la Costituzione”.
Sarà scoperta la targa, intestata a Liborio Baldanza e si collegherà da remoto Flavia Giuliani, la nuora di Liborio Baldanza, componente dell’associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned). Seguirà l’assemblea della Fiom con tutti i dipendenti in vista della mobilitazione del 20 maggio a Napoli. La sede sarà aperta all’interno del consiglio di fabbrica della Fiom, in via dei Cantieri, dentro lo stabilimento.
“L’iniziativa rientra nel percorso delineato dal protocollo sottoscritto tra Cgil e Anpi, per diffondere all’interno luoghi lavoro antifascismo, tolleranza e conoscenza della Costituzione – dicono i segretari generali Francesco Foti e Mario Ridulfo e le Rsu Serafino Biondo e Giancarlo Macchiarella – è un impegno comune, che vede la Cgil impegnata a promuovere in ogni luogo di lavoro le sezioni dell’Anpi, per divulgare anche tra i lavoratori, così come facciamo con le iniziative di lavoro e di educazione nelle scuole e nelle piazze, i principi e i valori che sono quelli della lotta di Liberazione: i valori della giustizia sociale, della democrazia, della libertà, della solidarietà, della pace, del lavoro”. Domani sarà anche l’occasione per “ripercorrere la storia di un’azienda secolare e dell’importanza del cantiere navale per l’economia palermitana e siciliana, nonché delle lotte dei lavoratori, a partire dal 1900, sempre con la Fiom e la Cgil al fianco – aggiungono – un’attività produttiva che deve andare avanti con il rilancio della cantieristica navale, con la realizzazione del bacino da 150 mila tonnellate e con l’inserimento a pieno titolo dello stabilimento palermitano, con le sue competenze e i suoi operai specializzati, all’interno della mission delle costruzioni di navi intere, come da tempo rivendichiamo”.
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